Anche oggi Gesu' ci spiega come entrare nel regno dei cieli. Ci aveva avvertito che era una via difficile da percorrere, e che si poteva trovare nell'azione: fai agli altri cio' che vorresti fosse fatto a te.
Oggi Gesu' insiste con questa idea: la via e' una pratica:
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli."(Mt 7,21)
E ancora, uno potra' fondare la propria casa sulla roccia se "ascolta queste mie parole e le mette in pratica"(Mt 7, 24)
Non basta ascoltare, bisogna mettere in pratica. Ricordare ogni giorno la 'regola d'oro' opposta alla legge del taglione. Ogni volta che si agira' in questo senso, si staranno solidificando le nostre fondamenta.
.. la riconoscete? E' la fantastica Sacra di San Michele! Veramente una meravigliosa 'casa costruita sulla roccia', assolutamente da visitare se non lo avete mai fatto.(Immagine presa da questo sito che ha anche altre bellissime immagini del Piemonte).
Thursday, June 28, 2007
Tuesday, June 26, 2007
La via
Matteo 7,12-14
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via
che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;
quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla
vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Salmo 14
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente.
Colui che non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Queste due parti delle letture di oggi ci indicano una via, e ci avvertono che e' difficile percorrerla. E' una via stretta e difficile. Se la si vuole seguire, bisogna agire con giustizia, parlare senza mentire, non danneggiare gli altri, non insultarli, e addirittura, fare loro del bene, cosi' come vorrebbero che gli altri facessero a noi. A volte e' difficile capire qual e' la via giusta, quella che davvero fa il bene dell'altro. Il salmo ci dice chiaramente di non danneggiare, non insultare, non fare cose ingiuste - almeno queste cose negative, dovremmo evitarle. Gesu' suggerisce di provare a metterci nei panni degli altri, e pensare a che cosa vorremmo che fosse fatto a noi, per essere in grado di decidere.
Image by Raffele d'Errico, taken from this website
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via
che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;
quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla
vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Salmo 14
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente.
Colui che non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Queste due parti delle letture di oggi ci indicano una via, e ci avvertono che e' difficile percorrerla. E' una via stretta e difficile. Se la si vuole seguire, bisogna agire con giustizia, parlare senza mentire, non danneggiare gli altri, non insultarli, e addirittura, fare loro del bene, cosi' come vorrebbero che gli altri facessero a noi. A volte e' difficile capire qual e' la via giusta, quella che davvero fa il bene dell'altro. Il salmo ci dice chiaramente di non danneggiare, non insultare, non fare cose ingiuste - almeno queste cose negative, dovremmo evitarle. Gesu' suggerisce di provare a metterci nei panni degli altri, e pensare a che cosa vorremmo che fosse fatto a noi, per essere in grado di decidere.
Image by Raffele d'Errico, taken from this website
Wednesday, June 20, 2007
Donare
Le letture di oggi sono bellissime, tutte. Paolo (II lettera ai Corinzi):
(2, 6-11)
"Chi semina scarsamente, scarsamente
raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.
Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza
né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. "
Seminare e dare sono posti vicini, e messi in parallelo con il discorso di Gesu' (Mt 6, 1-6), sul donare senza farsi vedere dagli altri, ipocritamente, per ottenere ammirazione, e senza neppure tenerne conto noi stessi ("Non sappia la mano destra cio' che fa la sinistra").
Si puo' seminare in noi stessi o nel mondo - in parte, le due cose sono collegate: tutte le volte che seminiamo in noi stessi, i frutti saranno visibili al mondo, e avranno un'influenza su di esso. Paolo ci incita a seminare grandiosamente. Dobbiamo avere progetti grandi. Le nostre risorse si fanno piu' grandi se noi le usiamo. Sembra sempre di non avere tempo, se non si fa nulla. Invece, piu' progetti si intraprendono, piu' cose si riescono a fare. Piu' si aiutano gli altri intorno a noi, piu' si sara' pieni della gioia di Dio.
"Dio ama chi dona con gioia" - vorrei ricordare questa frase in ogni momento.
(Image from Wikipedia.org)
(2, 6-11)
"Chi semina scarsamente, scarsamente
raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.
Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza
né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. "
Seminare e dare sono posti vicini, e messi in parallelo con il discorso di Gesu' (Mt 6, 1-6), sul donare senza farsi vedere dagli altri, ipocritamente, per ottenere ammirazione, e senza neppure tenerne conto noi stessi ("Non sappia la mano destra cio' che fa la sinistra").
Si puo' seminare in noi stessi o nel mondo - in parte, le due cose sono collegate: tutte le volte che seminiamo in noi stessi, i frutti saranno visibili al mondo, e avranno un'influenza su di esso. Paolo ci incita a seminare grandiosamente. Dobbiamo avere progetti grandi. Le nostre risorse si fanno piu' grandi se noi le usiamo. Sembra sempre di non avere tempo, se non si fa nulla. Invece, piu' progetti si intraprendono, piu' cose si riescono a fare. Piu' si aiutano gli altri intorno a noi, piu' si sara' pieni della gioia di Dio.
"Dio ama chi dona con gioia" - vorrei ricordare questa frase in ogni momento.
(Image from Wikipedia.org)
Commenti
Devo chiedere scusa a tutti coloro che mi hanno postato dei commenti.. ho scoperto solo ora della loro esistenza! Ho attivato ora il servizio di notificazione via email, per cui rispondero' prontamente in futuro. Ora andro' indietro a rispondere poco per volta a quelli passati.. grazie comunque, sono davvero contenta di ricevere commenti, di ogni genere.
Tuesday, June 12, 2007
Estremi
I testi delle letture di oggi sono ricchi di punti di vista estremi, sia scritti da Paolo sia detti da Gesu'.
Paolo scrive:
Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi
ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello
Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dá vita. (2 Cor, 4-5)
E Gesu' dice:
In verità vi dico: finché non siano passati il
cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza
che tutto sia compiuto. (Mt 5, 18)
La Nuova Alleanza dello Spirito da' vita, ma allo stesso tempo, la legge, l'Antica Alleanza, rimane valida - nonostante cio', pero', Paolo ci avverte che la legge puo' uccidere. Credo che cio' si riferisca al fatto che se uno cerca di seguire tutte le leggi si ritrova ad affrontare un compito immenso e impossibile. Cio' che ci permette di seguire e insegnare la legge antica, e' lo Spirito.
Mi ha colpito che Paolo dica che tutto cio' che pensiamo (di buono) viene dallo Spirito. Mi ricorda cio' che diceva Gesu' sulla vite e i tralci: se i tralci sono staccati dalla vite, non c'e' nessun frutto che possa maturare. E' bello pensare che cio' che pensiamo sia ispirato da Dio. Possa Dio guidare davvero tutti i nostri pensieri, parole e azioni della giornata!
Paolo scrive:
Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi
ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello
Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dá vita. (2 Cor, 4-5)
E Gesu' dice:
In verità vi dico: finché non siano passati il
cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza
che tutto sia compiuto. (Mt 5, 18)
La Nuova Alleanza dello Spirito da' vita, ma allo stesso tempo, la legge, l'Antica Alleanza, rimane valida - nonostante cio', pero', Paolo ci avverte che la legge puo' uccidere. Credo che cio' si riferisca al fatto che se uno cerca di seguire tutte le leggi si ritrova ad affrontare un compito immenso e impossibile. Cio' che ci permette di seguire e insegnare la legge antica, e' lo Spirito.
Mi ha colpito che Paolo dica che tutto cio' che pensiamo (di buono) viene dallo Spirito. Mi ricorda cio' che diceva Gesu' sulla vite e i tralci: se i tralci sono staccati dalla vite, non c'e' nessun frutto che possa maturare. E' bello pensare che cio' che pensiamo sia ispirato da Dio. Possa Dio guidare davvero tutti i nostri pensieri, parole e azioni della giornata!
Saturday, June 2, 2007
Ricercare la sapienza
Sir 51, 17-27
Oggi vorrei parlare della lettura dell'Antico testamento, invece che di quella del Nuovo, per una volta. Il Siracide e' un libro bellissimo, e questo passo lo e' in particolare. E' la riflessione di un uomo che davvero, onestamente, fin dalla giovinezza, ha cercato la via della sapienza:
Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la
sapienza nella preghiera. Davanti al santuario pregando la domandavo, e
sino alla fine la ricercherò.
Sapienza ricercata attraverso la preghiera. Che bello, si possono cosi' avere davvero frutti notevoli:
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò.
Bisogna fare un po' di attenzione per ascoltarla:
Chinai un poco l'orecchio per riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
Ed essere perseveranti, non solo nell'ascolto, ma nella _pratica_:
Sì, ho deciso di metterla in pratica; sono stato zelante nel bene, non resterò
confuso.La mia anima si è allenata in essa; fui diligente nel praticare la
legge. Ho steso le mani verso l'alto; ho deplorato che la si ignori. A lei
rivolsi il mio desiderio, e la trovai nella purezza. In essa acquistai
senno fin da principio; per questo non la abbandonerò.
Chissa' se saro' in grado, piu' avanti nella mia vita, di dire una cosa del genere della mia giovinezza, e della mia vita in generale?
(Image from Wikipedia)
Oggi vorrei parlare della lettura dell'Antico testamento, invece che di quella del Nuovo, per una volta. Il Siracide e' un libro bellissimo, e questo passo lo e' in particolare. E' la riflessione di un uomo che davvero, onestamente, fin dalla giovinezza, ha cercato la via della sapienza:
Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la
sapienza nella preghiera. Davanti al santuario pregando la domandavo, e
sino alla fine la ricercherò.
Sapienza ricercata attraverso la preghiera. Che bello, si possono cosi' avere davvero frutti notevoli:
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò.
Bisogna fare un po' di attenzione per ascoltarla:
Chinai un poco l'orecchio per riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
Ed essere perseveranti, non solo nell'ascolto, ma nella _pratica_:
Sì, ho deciso di metterla in pratica; sono stato zelante nel bene, non resterò
confuso.La mia anima si è allenata in essa; fui diligente nel praticare la
legge. Ho steso le mani verso l'alto; ho deplorato che la si ignori. A lei
rivolsi il mio desiderio, e la trovai nella purezza. In essa acquistai
senno fin da principio; per questo non la abbandonerò.
Chissa' se saro' in grado, piu' avanti nella mia vita, di dire una cosa del genere della mia giovinezza, e della mia vita in generale?
(Image from Wikipedia)
Preghiera e fichi
Mc 11, 11-26
Nel brano di Vangelo di oggi ci sono molti spunti diversi. Una delle parti che colpisce chiunque legga questa parte e' la storia del fico, carico di foglie e non di frutti, che Gesu' vede in un momento in cui ha fame. Non trovando frutti, Gesu' lo maledisce, e in effetti poco tempo dopo i discepoli notano che il fico e' seccato. Eppure, aveva specificato Marco, non era la stagione dei fichi.
Ho trovato un commento molto interessante a questo episodio. L'idea di base e' che questo episodio e' una metafora, un po' come una parabola di quelle che Gesu' racconta, solo che fatta attraverso azioni e non parole, in questo caso. Il fico e' il simbolo di Gerusalemme, incapace di dare primizie e anticipare il raccolto: anche questo, simbolico, quindi. Lungi dall'anticipare il raccolto, i falsi maestri hanno fatto uccidere i profeti mandati prima di Gesu'. Un aspetto interessante del commento e' il risvolto finale della parabola-azione: Gesu' maledice il fico, in realta' innocente, e questo diventa legno secco. E cosi', il fico si puo' reidentificare ora con Gesu', appeso ad un legno secco, la croce, pur innocente.
Non so se questo commento risuona davvero fino in fondo in me, ma sicuramente ha un suo fascino. E' almeno un tentativo di capire, al contrario di quanto ho visto su altri siti..
Sicuramente, e' anche un simbolo della potenza della preghiera, che Gesu' sottolinea poi successivamente: "Tutto cio' che chiederete, abbiate fede di averlo ottenuto, e vi sara' dato." Interessante come subito dopo Gesu' incita al perdono:
"Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno,
perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri
peccati" - e poco prima, l'episodio del fico. Sembra plausibile che cio' che viene detto prima sia davvero simbolico, dato che nella 'realta'' della preghiera, ci viene chiesto di perdonare i nostri nemici, figuriamoci un povero fico non nella stagione dei frutti..
(Image from Wikipedia)
Nel brano di Vangelo di oggi ci sono molti spunti diversi. Una delle parti che colpisce chiunque legga questa parte e' la storia del fico, carico di foglie e non di frutti, che Gesu' vede in un momento in cui ha fame. Non trovando frutti, Gesu' lo maledisce, e in effetti poco tempo dopo i discepoli notano che il fico e' seccato. Eppure, aveva specificato Marco, non era la stagione dei fichi.
Ho trovato un commento molto interessante a questo episodio. L'idea di base e' che questo episodio e' una metafora, un po' come una parabola di quelle che Gesu' racconta, solo che fatta attraverso azioni e non parole, in questo caso. Il fico e' il simbolo di Gerusalemme, incapace di dare primizie e anticipare il raccolto: anche questo, simbolico, quindi. Lungi dall'anticipare il raccolto, i falsi maestri hanno fatto uccidere i profeti mandati prima di Gesu'. Un aspetto interessante del commento e' il risvolto finale della parabola-azione: Gesu' maledice il fico, in realta' innocente, e questo diventa legno secco. E cosi', il fico si puo' reidentificare ora con Gesu', appeso ad un legno secco, la croce, pur innocente.
Non so se questo commento risuona davvero fino in fondo in me, ma sicuramente ha un suo fascino. E' almeno un tentativo di capire, al contrario di quanto ho visto su altri siti..
Sicuramente, e' anche un simbolo della potenza della preghiera, che Gesu' sottolinea poi successivamente: "Tutto cio' che chiederete, abbiate fede di averlo ottenuto, e vi sara' dato." Interessante come subito dopo Gesu' incita al perdono:
"Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno,
perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri
peccati" - e poco prima, l'episodio del fico. Sembra plausibile che cio' che viene detto prima sia davvero simbolico, dato che nella 'realta'' della preghiera, ci viene chiesto di perdonare i nostri nemici, figuriamoci un povero fico non nella stagione dei frutti..
(Image from Wikipedia)
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