Saturday, March 31, 2007

Ultima cena, ultimi momenti in vita, crocifissione

Volevo leggere le letture di domani in anticipo, perche' nella chiesa in cui vado non riesco sempre a capire cio' che i lettori stanno dicendo.. e domani e' un giorno importante..
Queste letture mi rattristano sempre tanto, anche se ci sono alcuni momenti quasi gioiosi. Gesu' e' completamente incompreso. E' arrivato al punto di dare il suo corpo e il suo sangue. Cerca di spiegarlo ai discepoli in anticipo, ma loro non capiscono proprio nulla. Non credo sia in tutti i Vangeli, ma in Luca, che leggiamo quest'anno, c'e' uno stridente contrasto tra l'annuncio della morte di Gesu' e il conflitto che si instaura tra i discepoli su chi sia il piu' grande. Trovo assolutamente incredibile che non si siano nemmeno chiesti esattamente cosa stesse per succedere, perche' Gesu' improvvisamente abbia detto che quella sarebbe stata l'ultima volta che lui avrebbe potuto bere e mangiare con loro.. Quindi, e' solo persino con i piu' intimi, persino alla cena che ha voluto condividere con loro con tanta anticipazione (ce lo dice all'inizio: Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22, 14).
Non solo non e' capito in quel momento, ma nemmeno in seguito, quando si ferma a pregare. L'accenno di Luca al fatto che i discepoli fossero tristi e' un po' un sollievo, rispetto alla loro apparente obnubilazione. Tradito con un bacio, e' subito abbandonato da tutti. Anche da colui che era stato avvertito, Pietro. Ma Pietro e' anche il primo a 'ravvedersi', piangendo amaramente.
E ancora, che tristezza i due romani, assolutamente indifferenti alla vita di quest'uomo, seppure da entrambi riconosciuto innocente. E la folla, che urla 'crocifiggilo'. La folla e' sempre pericolosa, le persone non pensano quando sono in tante e qualcuno le istiga. Altri scherni, la tragedia e' sempre piu' buia.
Le uniche persone che piangono sono le donne, a cui pero' Gesu' si rivolge in modo molto duro. I loro figli lo stanno crocifiggendo.
Unico momento di luce: il brigante che chiede a Gesu' di essere nel suo regno. E' l'unico che si rivolge a Gesu' con sincerita', e infatti, e' l'unico a cui Gesu' risponde. Non e' incredibile che siamo risollevati solo dalle parole di un brigante? Abbiamo un po' piu' di fede nell'umanita' grazie a lui.
E di nuovo, dopo la morte, le prime parole di fede sono dette da un centurione. Solo dopo pare che la folla capisca. Infine, le donne, di nuovo, compaiono. E la loro pieta' questa volta si manifesta nel prendersi cura del corpo di quest'uomo che hanno amato quand'era vivo.

Friday, March 30, 2007

Uomo, Figlio di Dio

«Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Giovanni 10,33)

Ci avviciniamo a Pasqua. E' il momento dell'anno piu' forte, dal punto di vista spirituale. Questa lettura ci comincia a ricordare cio' che sta per succedere.. e Gesu' ha il modo di chiedere, per noi: perche'?
Rispondono che e' perche' Gesu', uomo, 'si fa Dio'. Apparentemente, loro sono i salvatori della vera fede, ovvero quella che conoscono loro stessi, e hanno il coraggio di uccidere per assicurarsi che la loro fede non venga offesa. Il contrario di cio' che abbiamo letto la volta scorsa: farsi uccidere per non rinnegare Dio. La loro conoscenza di Dio e' assoluta e nessuno puo' chiamarsi Figlio di Dio.
La risposta di Gesu' e' come al solito commuovente.. cerca di fare capire che loro stessi sono legati a Dio, sono 'dei' anche loro, se solo se ne rendessero conto:
"Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?" (Gv 10, 34). Ma cio' non basta per cambiare lo sguardo di coloro che lo vogliono uccidere.

Sara' proprio questo il motivo per cui vogliono uccidere Gesu'? Sentono una minaccia in lui, portatore di una Parola piu' forte della loro.

Tuesday, March 27, 2007

Rimanere fedeli

Le letture di oggi mi hanno colpita molto.
Prima, il brano di Daniele sui tre uomini gettati nel fuoco da Nabucodonosor. Dicono:
"sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il
fuoco acceso e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse,
sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statua
d'oro che tu hai eretto"
(Daniele 3, 17-18). Non vogliono forzare la mano di Dio. In realta' non possono essere sicuri se Dio li liberera' o no dalla fornace. Ma sanno che Dio e' il loro unico Dio, e continueranno a seguire la sua volonta' e non si piegheranno di fronte a nulla.

Jean Bondol, Bible historial. Paris, 1372 (clicka qui per il sito originale)
E' commuovente per me il fatto che Dio li salva, facendo soffiare un 'vento di rugiada' intorno a loro, nel forno.. e non solo si limita a salvarli, ma gli si presenta di fronte! Nabucodonosor vede 4 uomini e non solo 3 nel forno! Uno ha come l'aspetto di 'Figlio di Dio'. Nella fornace, i tre uomini sono salvi e conoscono Dio!

L'inizio del discorso di Gesu' riecheggia quest'azione:
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31-32)

Essere discepoli=rimanere fedeli. E' un'azione forte e coraggiosa, come dimostrato prima dal brano di Daniele. Da quest'azione si arriva ad una conoscenza (di nuovo, in parallelo a cio' che succede in Daniele!). Trovo questo davvero notevole. E' una conoscenza che non si ottiene attraverso lo studio su libri, ma attraverso un'azione nel mondo, il nostro tentativo di rimanere fedeli alla parola. Ognuno avra' un suo modo di conoscere, a seconda delle sue esperienze. Ma quando conoscerete la verita', in comunque modo ci arriviate, sarete liberi.
La domanda delle persone intorno non e' cosi' sciocca: liberi da cosa? Non siamo liberi in un paese libero? Ma Gesu' cerca di farci capire che ci sono molte schiavitu' a cui possiamo essere soggetti, in realta'. 'Il peccato', lui riassume.
(ecco il testo, per chi non l'ha letto:
Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati
schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?» .
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il
peccato è schiavo del peccato»
)
Quasi tutti i pensieri mistici si basano su una prima azione di liberazione da cio' che ci lega. Abbandonare cio' che ci rende schiavi. Potrebbe essere utile fare attenzione, nella giornata, alle motivazioni delle nostre azioni. Se non c'e' un motivo forte e sensato per fare qualcosa, forse non vale la pena perseguire un tale obiettivo, grande o piccolo che sia. Mi sembra che facilmente cio' che non ha un motivo che possiamo spiegare sia qualcosa che ci sta 'legando'.

Sunday, March 25, 2007

Perdonaci come noi perdoniamo.. (John 8,7)

'Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano
nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli
per primo la pietra contro di lei» '
(Giovanni 8,7)
(se vai qui puoi guardare uno zoom ancora maggiore di questo bellissimo quadro di Rembrandt).
Arrivano gli scribi e i farisei tra Gesu' e il popolo. I piu' colti e ricchi della societa', in mezzo al 'resto', che ascolta quest'uomo forse pazzo, forse pericoloso. Gli pongono un problema che e' molto fortemente sentito da tutti (tanto che ho letto che c'e' voluto un po' perche' questo brano venisse inserito nelle letture domenicali.. ancora fonte di scandalo ora) - cosa fare di una donna adultera, colta in flagrante.. Non sono davvero interessati alla sua risposta, se non per cogliere anche lui in fallo. Scoprirlo deviato come quella donna.
Gesu' sa tutto cio'.. infatti, non vuole neanche rispondere all'inizio. Guarda per terra, invece che ascoltarli, e scrive col dito. Apparentemente nessuno si interessa di cosa scrive. Magari scrive proprio la risposta per loro? O cerca di indicare loro che il nostro corpo non e' altro che polvere, come quella polvere su cui lui sta scrivendo? Oggi il predicatore ha accennato che alcuni hanno poeticamente ipotizzato che stesse scrivendo un parallelo delle leggi di Mose', invece che sulla pietra, sulla terra, aggiungendo la legge del perdono.
Comunque, nessuno si sarebbe aspettato la sua risposta. Non dice che Mose' ha torto, come loro speravano (sapevano che quest'uomo predicatore dell'amore non avrebbe detto di lapidarla cosi', su due piedi)... Ma indica che il loro peccato non e' diverso da quello di quella donna. Se pensate di non avere peccati per cui potreste essere lapidati voi stessi, fate pure.. ma ognuno verra' misurato con la misura che lui usa per gli altri.. Incredibilmente, questa frase fa breccia nella mente di queste ostinate persone, e se ne vanno (i piu' vecchi prima, con piu' peccati perche' hanno vissuto piu' a lungo.. ). E l'unico che non aveva peccati rimane li' con la donna, e si unisce alla folla dicendo 'neanch'io ti condanno'. Non peccare piu'.. Chissa' se questo incontro trasforma la donna nello stesso modo in cui ha fatto breccia nel resto della folla? Forse ancora di piu', lei che pensava che sarebbe morta a pietrate da li' a poco. Chissa' se suo marito e' riuscito a perdonarla.. la storia finisce li', e la vita di quelle persone continua.
Noi rimaniamo a contemplare questa scena appena avvenutaci di fronte, pensando a tutte le volte che abbiamo creduto di scorgere una pagliuzza nell'occhio di un altro senza renderci conto della trave che ci accecava..

Commenti al brano precedente

Ho avuto due commenti mandati via email da mia sorella e da mio papa' al brano precedente. Dato che mi sono piaciuti, li condivido con voi (ho il loro permesso!)

"certo è strano, forse richiama in me proprio il peccato che ci rende così "umani", l'invidia rispetto ad un amore così forte... poiché i "non giusti", che non hanno appunto questo rapporto privilegiato con Dio, sono spinti all'odio verso la persona che si proclama suo figlio...

e rispetto a noi, probabilmente come dici sotto dobbiamo proprio "guadagnarcelo", un rapproto profondo con Lui, da figlio a padre; nessuno ci obbliga, ognuno può scegliere in caso ritenga che "faccia bene alla sua vita" avere questo legame con il Padre, cercarlo..."


Grazie mille, Elena! Interessante il tuo commento sull'invidia, per me in particolare.

Mio papa' invece ha preso lo spunto dal brano della sapienza per citare il discorso dei malvagi, esplicitato nel capitolo precedente:

Sap. 2

2 Siamo stati messi al mondo per caso e al momento di lasciarlo sarà come se non fossimo esistiti. Il respiro che ci fa vivere è leggero come il fumo, il pensiero è una scintilla sprigionata dal palpito del cuore.

3 Quando si spegne, il corpo diventa cenere e il respiro si perde come aria impalpabile.


E sul tema della fede, mi ha aggiunto questo brano di 'un matematico veramente grande, che ha lasciato un segno nella storia, Ennio De Giorgi', che parla della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:

'E' importante il fatto che il preambolo della Dichiarazione parli apertamente della fede nella dignità dell' uomo: in fondo, ci dice che all' origine del diritto e della giustizia, non c'è il risultato di un' indagine scientifica, ma c'è un atto di fede e dalla fede nella dignità dell' uomo discendono tutti i diritti umani nelle loro diverse specializzazioni, diritto civile, penale, commerciale, internazionale, ecc.
E' qualcosa che mi ricorda l' antico detto, credo medievale, "credo ut intelligam".
Per cominciare a capire bisogna aver fede: senza fede nell' ordine dell' universo, non si può fare della fisica; senza fede nella libertà e nelle potenzialità dell' uomo, non si può fare etica; senza fede nella possibilità di miglioramento della società non progredisce l' organizzazione politica, economica, sociale e culturale; senza fede nella capacità e nella sensibilità degli allievi, non è possibile un buon insegnamento.
Io aggiungo che per me fede vuol dire anche fede in Dio e in tutti gli articoli del Credo, di cui segnalo in particolare l' articolo che dice:
aspetto la risurrezione dei morti,
dato che non potrei sopportare l' idea che le persone a cui ho voluto più bene siano veramente scomparse per sempre, che senza la fede nella Resurrezione di Cristo e l' attesa della Resurrezione dei morti, non saprei dare un significato alla mia vita ed al mio stesso lavoro scientifico. '


Molto interessante per me l'idea dell'importanza della fede, in generale, per tutti, a partire dalla fede nell'uomo e nell'universo, da cui ispirare azioni e pensieri grandi.

Thursday, March 22, 2007

Sapienza 2,13 / Wisdom 2,13

Proclama di possedere la conoscenza di Dio
e si dichiara figlio del Signore


Anche noi, pur lontani mille miglia dall'essere giusti, siamo spinti a dichiararci figli di Dio. Questo sentimento che viene attribuito qui al giusto sara' ovviamente sentito in modo fortissimo da Gesu'. Non e' strano che proprio questo sentimento di amore, che un figlio ha per suo padre o sua madre, venga considerato fonte di scandalo e motivo di odio?

Nel mio piccolo commento che ricevo via email viene sottolineato come il giusto possa dire di conoscere Dio, in parallelo a quanto Gesu' dice nel Vangelo corrispondente. Certo questa conoscenza implica un rapporto profondo con Dio, un sostare insieme almeno un po' di tanto in tanto.

Introduzione

Questo vorrebbe essere un blog parallelo a 'An Italian in the US', che e' il mio blog principalmente di cucina, viaggi, e qualche commento di libri e film. In questo blog vorrei presentare meditazioni quotidiane principalmente intese come commento alle Letture del Giorno, per iniziare, ma mi piacerebbe in realta' estenderlo anche a riflessioni di altro genere. Per esempio, vorrei includere frasi di persone sagge non necessariamente cristiane o religiose, o versi di altri testi sacri.
Penso che la lingua principale di questo blog sara' l'Italiano, ma tentero' di tradurre anche qualcosa in Inglese, un po' in modo speculare a quanto succede sull'altro mio blog.
Mi piacerebbe molto se altre persone volessero partecipare a questo blog, sia con commenti, sia (se si sentono di impegnarsi maggiormente) come co-autori.

I would like this blog to be a parallel of my blog 'An Italian in the US'. In that other blog I mainly speak about cooking, travelling and a few book and movie reviews. In this blog I'd like to post daily meditations, starting mainly with comments on the daily readings (from Catholic and I think in parallel also Anglican and maybe Episcopalian Churches). I'd like to extend these meditations by including also sentences by wise people not necessarily Christian or religious at all, or verses from other Sacred scriptures.
I think the main language of this blog is going to be Italian, but I'll try and translate some also in English, a bit like I do in my other blog, the other way around. I'll put more English translation depending on how much interest I find in my non-Italian readers.
I'd be very happy if other people decided to participate to this blog, either with comments or becoming co-authors, if they'd like.