Ho avuto due commenti mandati via email da mia sorella e da mio papa' al brano precedente. Dato che mi sono piaciuti, li condivido con voi (ho il loro permesso!)
"certo è strano, forse richiama in me proprio il peccato che ci rende così "umani", l'invidia rispetto ad un amore così forte... poiché i "non giusti", che non hanno appunto questo rapporto privilegiato con Dio, sono spinti all'odio verso la persona che si proclama suo figlio...
e rispetto a noi, probabilmente come dici sotto dobbiamo proprio "guadagnarcelo", un rapproto profondo con Lui, da figlio a padre; nessuno ci obbliga, ognuno può scegliere in caso ritenga che "faccia bene alla sua vita" avere questo legame con il Padre, cercarlo..."
Grazie mille, Elena! Interessante il tuo commento sull'invidia, per me in particolare.
Mio papa' invece ha preso lo spunto dal brano della sapienza per citare il discorso dei malvagi, esplicitato nel capitolo precedente:
Sap. 2
2 Siamo stati messi al mondo per caso e al momento di lasciarlo sarà come se non fossimo esistiti. Il respiro che ci fa vivere è leggero come il fumo, il pensiero è una scintilla sprigionata dal palpito del cuore.
3 Quando si spegne, il corpo diventa cenere e il respiro si perde come aria impalpabile.
E sul tema della fede, mi ha aggiunto questo brano di 'un matematico veramente grande, che ha lasciato un segno nella storia, Ennio De Giorgi', che parla della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani:
'E' importante il fatto che il preambolo della Dichiarazione parli apertamente della fede nella dignità dell' uomo: in fondo, ci dice che all' origine del diritto e della giustizia, non c'è il risultato di un' indagine scientifica, ma c'è un atto di fede e dalla fede nella dignità dell' uomo discendono tutti i diritti umani nelle loro diverse specializzazioni, diritto civile, penale, commerciale, internazionale, ecc.
E' qualcosa che mi ricorda l' antico detto, credo medievale, "credo ut intelligam".
Per cominciare a capire bisogna aver fede: senza fede nell' ordine dell' universo, non si può fare della fisica; senza fede nella libertà e nelle potenzialità dell' uomo, non si può fare etica; senza fede nella possibilità di miglioramento della società non progredisce l' organizzazione politica, economica, sociale e culturale; senza fede nella capacità e nella sensibilità degli allievi, non è possibile un buon insegnamento.
Io aggiungo che per me fede vuol dire anche fede in Dio e in tutti gli articoli del Credo, di cui segnalo in particolare l' articolo che dice:
aspetto la risurrezione dei morti,
dato che non potrei sopportare l' idea che le persone a cui ho voluto più bene siano veramente scomparse per sempre, che senza la fede nella Resurrezione di Cristo e l' attesa della Resurrezione dei morti, non saprei dare un significato alla mia vita ed al mio stesso lavoro scientifico. '
Molto interessante per me l'idea dell'importanza della fede, in generale, per tutti, a partire dalla fede nell'uomo e nell'universo, da cui ispirare azioni e pensieri grandi.
Sunday, March 25, 2007
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