Saturday, August 18, 2007

Meriti e matrimonio

Da troppo tempo non scrivo su questo blog, al contrario di cio' che il titolo indicherebbe. Meglio ogni tanto che mai, pero', credo.

Ci sono alcune cose delle letture di oggi che mi hanno colpito. Una e' questa frase, che si trova nel libro di Giosue':

"Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati» ." (Gs 24,13)

Questa frase e' scritta dopo una lunga descrizione di cio' che il Signore ha fatto per liberare gli Israeliti dal giogo degli Egiziani, e ancora dopo, per salvarli da nuovi nemici. Si adatta benissimo a me. Cio' che ho, non l'ho guadagnato con sudore. E' tutto un dono, e spesso invece che rendermene conto, mi lamento.

Il Vangelo (Mt 19,3-12) ci porta un brano che per i discepoli e' molto difficile da capire: l'impossibilita' del ripudio. La loro conclusione e' disperata: Ma allora, se queste devono essere le regole, meglio non sposarsi! Chi potra' mai essere sicuro di volere rimanere con la stessa persona tutta la vita?
La risposta di Gesu' e' per lo meno sconcertante: sembra dire: in effetti, e' proprio meglio se non vi sposate.. e vi dedicate invece al servizio del Regno. Secondo me, pero', questo 'farsi eunuchi per il Regno' ha un significato piu' profondo. Perche' i discepoli pensano che sia bene poter ripudiare la propria moglie? Perche' immaginano che ad un certo punto della loro vita, probabilmente, ci sara' una qualche altra donna che li attirera' di piu', e vorranno essere liberi di poter cambiare. Gesu' potrebbe voler loro dire che non devono seguire solo impulsi momentanei dettati da desideri fisici. Il legame che c'e' tra gli sposi e' piu' profondo che un semplice legame carnale: i due sono proprio diventati una cosa sola. Il Regno e' la comprensione di questa unita', a partire dalla persona a cui siamo piu' vicini. Essere eunuchi per il Regno potrebbe quindi voler dire rinunciare a desideri di separazione e desideri di possesso, riconoscere la profonda unita' di tutti a partire dall'esperienza piu' vicina alla nostra quotidianita', che e' l'unita' tra moglie e marito.

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