Le letture di oggi hanno talmente tanti stimoli che e' davvero difficile scegliere di quali parlare.
Trascrivo qui alcune parti della lettera di Paolo ai Romani, che mi sembra riassumano una buona parte degli insegnamente di Gesu' di cui abbiamo parlato negli ultimi giorni.
Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. .. amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Rm 2,5-16
Trovo bellissimo come Paolo metta insieme il tema dell'umilta' con quello dell'amore per gli altri, e dell'identificazione con tutti. Siamo membra dello stesso corpo. Partecipiamo delle stesse emozioni, gioie e dolori. Siamo al servizio degli altri.
Nel vangelo, invece, continuiamo a meditare sul tema del banchetto. A questo punto, uno degli ospiti si rivolge a Gesu', vedendo nel banchetto una metafora del pranzo nuziale celeste. Gesu' ne approfitta per rispondere con una bella e terribile parabola allo stesso tempo:
"Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena" Lc 14, 24. Il Signore aveva invitato molte persone alla sua festa, ma quasi nessuno era venuto. Ognuno era occupato in altre faccende. Eppure, egli vuole che la sua casa sia piena, nonostante il rifiuto dei primi invitati. E' interessante come Gesu' dia, all'interno di questa parabola, un riferimento a quanto aveva detto poco prima a proposito di chi scegliere come ospiti. Anche se inviti amici o coloro che credi tali, potrebbero non desiderare davvero di venire alla festa. Ma si', verremo un'altra volta, saremo sempre invitati, potremo sempre ricambiare. Sono proprio i poveri e gli storpi (coloro che erano stati qualificati come chi non poteva ricambiare, in precedenza), che invece vengono davvero.
Facciamo posto per cio' che da' vera gioia del cuore nelle nostre vite indaffarate!
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