Le due letture di oggi (Paolo, Romani e Vangelo) sono particolarmente interessanti se lette insieme. Ascoltiamo Paolo:
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. (Rm 14, 7-12)
Non guardare agli altri come oggetti da giudicare o disprezzare. Al contrario, ecco quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento:
Quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la
lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. (Lc 15, 8-10)
Essere felici se qualcuno che era 'perduto' e' stato 'ritrovato'. In realta', dovendo rispondere in onesta' alla domanda di Gesu', chi direbbe di conoscere molte donne che agirebbero in tale modo (o nella parabola precedente, pastori che rischiano di perdere 99 pecore per cercarne una)? Non penso che ne esistano molte.. una dramma era una moneta di quasi nessun valore. Eppure, la donna-Dio gioisce al punto da chiamare le sue amiche per fare festa, quando la ritrova. Quanto piu' noi potremmo gioire per il ritrovamento di un amico in qualcuno che pensavamo perso, ostile, crudele, antipatico..
Thursday, November 8, 2007
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