"O mia colomba, che stai nelle fenditure della roccia, nei nascondigli dei dirupi, mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce, perché la tua voce è soave, il tuo viso è leggiadro" (Ct 2, 14)
Siamo sempre piu' vicini al momento grandioso, e le letture sono sempre piu' gioiose. Ora ascoltiamo la voce dell'amato, che chiama la sua bella a mostrarsi. E' finito l'inverno, arrivano i fiori e i frutti, la vita, la gioia.
Basta che Maria si avvicini ad Elisabetta perche' la Vita che porta in grembo faccia sentire i suoi effetti su di lei e sul bambino.
"E beata colei che ha creduto nell'adempimento delle
parole del Signore" Lc 1, 39
Dice Elisabetta, piena di Spirito Santo e di gioia.
Possa la gioia del Signore esplodere dentro di noi e contagiare chi ci sta intorno, e con il nostro entusiasmo, aiutare a portare pace e gioia al mondo intero.
Saturday, December 22, 2007
Thursday, December 20, 2007
Essere pronti
«Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me
quello che hai detto» (Lc 1, 37)
Neanche un'esitazione. Maria era pronta per questo evento. Chissa' come si e' sentita in quel momento, quando questo atto incredibile e' davvero avvenuto, e lei ha concepito il Figlio di Dio. Quale gioia immensa! E quale timore, allo stesso tempo. Grazie, o Maria!
(Immagine da Asianews.it)
quello che hai detto» (Lc 1, 37)
Neanche un'esitazione. Maria era pronta per questo evento. Chissa' come si e' sentita in quel momento, quando questo atto incredibile e' davvero avvenuto, e lei ha concepito il Figlio di Dio. Quale gioia immensa! E quale timore, allo stesso tempo. Grazie, o Maria!
(Immagine da Asianews.it)
Wednesday, December 19, 2007
Angeli e uomini
Nei brani di oggi ci sono due letture molto simili, in cui un angelo del Signore appare ad una persona per avvertire della nascita di un figlio imprevisto: in un caso, l'angelo del Signore appare alla moglie di Manoach, e nell'altro a Zaccaria. Sappiamo bene che c'e' un terzo caso, in cui l'angelo appare a Maria, che stiamo per celebrare.
E' interessante notare come quando l'angelo appare alle donne, esse credono alla sua parola. Sono intimorite, stupefatte, contente. Zaccaria e' dubbioso.
Come reagirei io se incontrassi un angelo, portatore di una notizia cosi' grandiosa? Difficile saperlo. Certo, sarei felice se non altro per il fatto di avere avuto un contatto cosi' intimo con un messaggero di Dio.
Ma chi sono questi angeli? Nelle storie della Bibbia e del Vangelo, sono spesso 'travestiti' da uomini. Sono quasi sempre in visita. Sara' meglio tenere gli occhi e i cuori aperti alle persone che incontriamo. :)
(Immagine presa da questo sito di icone bizantine)
E' interessante notare come quando l'angelo appare alle donne, esse credono alla sua parola. Sono intimorite, stupefatte, contente. Zaccaria e' dubbioso.
Come reagirei io se incontrassi un angelo, portatore di una notizia cosi' grandiosa? Difficile saperlo. Certo, sarei felice se non altro per il fatto di avere avuto un contatto cosi' intimo con un messaggero di Dio.
Ma chi sono questi angeli? Nelle storie della Bibbia e del Vangelo, sono spesso 'travestiti' da uomini. Sono quasi sempre in visita. Sara' meglio tenere gli occhi e i cuori aperti alle persone che incontriamo. :)
(Immagine presa da questo sito di icone bizantine)
Opere del Signore e fede umana
"Giuseppe suo sposo, che era giusto e non voleva ripudiarla, decise di
licenziarla in segreto." (Mt 1, 19)
Immagino Maria. Sicuramente aveva pensato che cio' sarebbe successo. Chi prenderebbe in sposa una donna incinta di un altro uomo? Eppure, Maria ha comunque accettato questo rischio. Probabilmente ha pensato che se Dio faceva una cosa cosi' grande con lei, si sarebbe anche preso cura di scegliere un uomo adatto come padre. E in effetti, la fede di Giuseppe non e' da meno di quella di Maria: basta un sogno, per fargli capire di avere ascoltato la voce di Dio.
licenziarla in segreto." (Mt 1, 19)
Immagino Maria. Sicuramente aveva pensato che cio' sarebbe successo. Chi prenderebbe in sposa una donna incinta di un altro uomo? Eppure, Maria ha comunque accettato questo rischio. Probabilmente ha pensato che se Dio faceva una cosa cosi' grande con lei, si sarebbe anche preso cura di scegliere un uomo adatto come padre. E in effetti, la fede di Giuseppe non e' da meno di quella di Maria: basta un sogno, per fargli capire di avere ascoltato la voce di Dio.
Saturday, December 15, 2007
La via di Gesu'
E' interessante paragonare il Salmo 1, che e' la prima lettura di oggi, con il brano di Vangelo:
"Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti " (sal 1)
"E` venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un
mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori." (Mt 11,18)
La via di Gesu' e' rischiosa: egli si siede con i peccatori e gli stolti, perche' sono loro che hanno bisogno del suo aiuto. E' rischiosa perche' puo' essere confusa per 'connivenza'. Invece, e' la via della fratellanza per aiutare la conversione dei cuori.
"Beato l'uomo che non segue il consiglio degli empi,
non indugia nella via dei peccatori
e non siede in compagnia degli stolti " (sal 1)
"E` venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: Ecco un
mangione e un beone, amico dei pubblicani e dei peccatori." (Mt 11,18)
La via di Gesu' e' rischiosa: egli si siede con i peccatori e gli stolti, perche' sono loro che hanno bisogno del suo aiuto. E' rischiosa perche' puo' essere confusa per 'connivenza'. Invece, e' la via della fratellanza per aiutare la conversione dei cuori.
Wednesday, December 12, 2007
La forza nel Signore
Ancora una volta, da troppo tempo non scrivo qualcosa su questo blog-diario spirituale. E' Avvento! Un tempo sacro, da dedicare all'ascolto. Ma in questa vita cosi' piena di impegni piu' o meno necessari, e' difficile trovare tempo di pace. Le letture di oggi sembrano fatte a pennello per rispondere a come mi sento in questo momento.
"Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: «La mia sorte è nascosta
al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?». Non lo sai
forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore [..] Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come
aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi." (Isaia 40, 27-31)
Tutti noi sentiamo momenti di stanchezza, fisica, spirituale, errori che compiamo che sembrano insormontabili, o cose che ci succedono intorno, che ci procurano un'immensa tristezza, tale per cui e' difficile rialzarsi.
Eppure, chi prega il Signore riacquista forza.
"Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome. " Sal. 102
Questo atto di benedizione ci innalza dalla nostra tristezza e stanchezza e preoccupazione. Pensare a Dio, "grande nell'amore", ci da' forza.
"In quel tempo, rispondendo Gesù disse: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo
infatti è dolce e il mio carico leggero". (Mt 11, 28-30)
Gesu' e' Dio Persona. Possiamo rivolgerci a lui e seguire il suo esempio, quando siamo stanchi o oppressi da un dolore o da una situazione. Facendo cio', ci dimenticheremo di noi stessi. Il giogo di Gesu' e' un carico leggero, perche' portandolo, abbandoniamo le nostre preoccupazioni per dedicarci all'Altro, nelle persone che incontriamo, e in Dio che e' in loro e in noi.
(Immagine presa da questo sito)
"Perché dici, Giacobbe, e tu, Israele, ripeti: «La mia sorte è nascosta
al Signore e il mio diritto è trascurato dal mio Dio?». Non lo sai
forse? Non lo hai udito? Dio eterno è il Signore [..] Egli dà forza allo stanco e moltiplica il vigore allo spossato.
Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono;
ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come
aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi." (Isaia 40, 27-31)
Tutti noi sentiamo momenti di stanchezza, fisica, spirituale, errori che compiamo che sembrano insormontabili, o cose che ci succedono intorno, che ci procurano un'immensa tristezza, tale per cui e' difficile rialzarsi.
Eppure, chi prega il Signore riacquista forza.
"Benedici il Signore, anima mia,
quanto è in me benedica il suo santo nome. " Sal. 102
Questo atto di benedizione ci innalza dalla nostra tristezza e stanchezza e preoccupazione. Pensare a Dio, "grande nell'amore", ci da' forza.
"In quel tempo, rispondendo Gesù disse: "Venite a me, voi tutti, che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e
umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime. Il mio giogo
infatti è dolce e il mio carico leggero". (Mt 11, 28-30)
Gesu' e' Dio Persona. Possiamo rivolgerci a lui e seguire il suo esempio, quando siamo stanchi o oppressi da un dolore o da una situazione. Facendo cio', ci dimenticheremo di noi stessi. Il giogo di Gesu' e' un carico leggero, perche' portandolo, abbandoniamo le nostre preoccupazioni per dedicarci all'Altro, nelle persone che incontriamo, e in Dio che e' in loro e in noi.
(Immagine presa da questo sito)
Wednesday, November 14, 2007
Sapienza e potenza umana e divina
Porgete l'orecchio, voi che dominate le moltitudini e siete orgogliosi
per il gran numero dei vostri popoli.
La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza
dall'Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi;
L'inferiore è meritevole di pietà, ma i potenti saranno esaminati con
rigore. (Sap 6,2-12)
Io ho detto: «Voi siete dei,
siete tutti figli dell'Altissimo» .
Eppure morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti. (Sal 81)
Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E
mentre essi andavano, furono sanati. (Lc 17, 12)
La potenza umana si esprime nel governo sui popoli, sul Regno affidato da Dio, nel controllo e giudizio di cio' che succede. Chi e' potente ha piu' responsabilita' di chi non lo e'. Ognuno di noi ha un certo grado di potenza/controllo/responsabilita': piu' o meno, a seconda di quante interazioni abbiamo. Fa piacere sentire che tutto scorre come dovrebbe, grazie al nostro impegno. Ma dovremmo ricordarci che in realta', cio' e' ben poca cosa di fronte alla potenza di Dio. Dio/Gesu' ha potenza di sanare i lebbrosi con le sue sole parole. Noi moriremo e cadremo come tutti gli uomini. La nostra potenza si scontra con la realta' della vita, e perde senza alcuna possibilta': basta una malattia, fisica o mentale, per farci comprendere quanto poco, in realta', possiamo.
Ricerchiamo la vera Sapienza: che ci guidi in cio' che possiamo controllare, e che ci aiuti, illumini, curi, in cio' su cui non abbiamo alcun potere.
per il gran numero dei vostri popoli.
La vostra sovranità proviene dal Signore; la vostra potenza
dall'Altissimo, il quale esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi;
L'inferiore è meritevole di pietà, ma i potenti saranno esaminati con
rigore. (Sap 6,2-12)
Io ho detto: «Voi siete dei,
siete tutti figli dell'Altissimo» .
Eppure morirete come ogni uomo,
cadrete come tutti i potenti. (Sal 81)
Appena li vide, Gesù disse: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E
mentre essi andavano, furono sanati. (Lc 17, 12)
La potenza umana si esprime nel governo sui popoli, sul Regno affidato da Dio, nel controllo e giudizio di cio' che succede. Chi e' potente ha piu' responsabilita' di chi non lo e'. Ognuno di noi ha un certo grado di potenza/controllo/responsabilita': piu' o meno, a seconda di quante interazioni abbiamo. Fa piacere sentire che tutto scorre come dovrebbe, grazie al nostro impegno. Ma dovremmo ricordarci che in realta', cio' e' ben poca cosa di fronte alla potenza di Dio. Dio/Gesu' ha potenza di sanare i lebbrosi con le sue sole parole. Noi moriremo e cadremo come tutti gli uomini. La nostra potenza si scontra con la realta' della vita, e perde senza alcuna possibilta': basta una malattia, fisica o mentale, per farci comprendere quanto poco, in realta', possiamo.
Ricerchiamo la vera Sapienza: che ci guidi in cio' che possiamo controllare, e che ci aiuti, illumini, curi, in cio' su cui non abbiamo alcun potere.
Tuesday, November 13, 2007
Sapienza e presenza di Dio
Amo le letture di oggi. Eccone alcuni estratti:
"Amate la giustizia, voi che governate sulla terra, rettamente pensate
del Signore, cercatelo con cuore semplice.
Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a
coloro che non ricusano di credere in lui. [..] La sapienza è uno spirito amico degli uomini; [..] lo spirito del Signore riempie l'universo e, abbracciando ogni
cosa, conosce ogni voce." (Sap 1, 1-7)
"Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra. " (Sal 138)
"Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire
a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi
ascolterebbe" (Lc 17, 6)
La Sapienza e' la presenza del Signore nel mondo - essa conosce ogni voce, ed e' dappertutto. Per questo, e' impossibile nascondersi al Signore. Se noi siamo aperti, possiamo noi stessi conoscerlo, scoprirne le sue tracce. Allora saremmo una cosa sola con il mondo stesso, e la nostra parola avrebbe potere di azione su di esso.
"Amate la giustizia, voi che governate sulla terra, rettamente pensate
del Signore, cercatelo con cuore semplice.
Egli infatti si lascia trovare da quanti non lo tentano, si mostra a
coloro che non ricusano di credere in lui. [..] La sapienza è uno spirito amico degli uomini; [..] lo spirito del Signore riempie l'universo e, abbracciando ogni
cosa, conosce ogni voce." (Sap 1, 1-7)
"Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Se prendo le ali dell'aurora
per abitare all'estremità del mare,
anche là mi guida la tua mano
e mi afferra la tua destra. " (Sal 138)
"Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire
a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi
ascolterebbe" (Lc 17, 6)
La Sapienza e' la presenza del Signore nel mondo - essa conosce ogni voce, ed e' dappertutto. Per questo, e' impossibile nascondersi al Signore. Se noi siamo aperti, possiamo noi stessi conoscerlo, scoprirne le sue tracce. Allora saremmo una cosa sola con il mondo stesso, e la nostra parola avrebbe potere di azione su di esso.
Sunday, November 11, 2007
Eternita' e confronto tra fedi
Oggi, a Messa, non mi sono resa completamente conto di quanto terribile sia stata la prima lettura (2 Mac 7, 1-2. 9-14). Bambini piangevano, e la lettura era, ovviamente, in Inglese. Conoscevo la storia, ma non ricordavo i dettagli, e solo ora che la leggo per conto mio, mi rendo conto di quanto sia tremenda. 'Vietata ai minori per violenza', ha giustamente detto la donna che ha commentato questo passaggio nell'omelia. Eppure, ci e' fatta leggere dalla Chiesa per ricordare l'importanza della fede nella risurrezione, nell'eternita', ripresa poi anche da Gesu' nella sua risposta alla domanda tendenziosa del sadduceo (Lc 20, 27-38).
In qualche modo, questo si collega ad una interessantissima e stimolante discussione che abbiamo avuto ieri sera con due amici musulmani, da cui eravamo ospiti per cena. La domanda posta da Lucas, e ispirata dal fatto che la mia amica porta il velo, e' stata, piu' o meno: 'a che cosa ti serve, la religione'? Da qui, e' nata una discussione durata molte ore, in cui mi hanno colpito molte cose.
Innanzitutto, la fermezza e la profondita' della fede dei miei amici. Dalle loro parole, si evinceva innanzitutto che per loro il pensiero della inesistenza di Dio e' inconcebile. In secondo luogo, mi hanno profondamente colpito alcune delle idee che hanno espresso, e che riassumo qui:
1) Il riconoscimento di Dio come il vero scopo di ogni essere vivente. Dio e' nascosto, e sta a noi scoprirne le sue tracce e riconoscerlo. Questo atto e' il motivo della nostra creazione. Il bisogno di essere conosciuti e riconosciuti che ognuno di noi ha e' un riflesso del desiderio che Dio stesso ha nei nostri confronti.
2) Dio sostiene tutto, crea tutto in ogni momento. Nulla accade che Dio non voglia.
3) Ogni azione che noi o altri esseri viventi compiamo (piante, animali), sono preghiere a Dio. Quando bagniamo una pianta, non le stiamo dando vita - e' solo Dio che la sostiene in vita. L'atto del bagnare e' la nostra preghiera a Dio affinche' possa mantenerla viva.
4) Dio ha molti nomi, e ci mostra volti diversi in diverse occasioni. Dio e' allo stesso tempo il misericordioso e il terribile, e sempre il giusto.
5) In tutti c'e' un desiderio di eternita', che puo' essere colmato solo da Dio.
Sono idee molto belle, ed era bello vederle vivere nelle loro parole e nei loro sguardi. Ovviamente, abbiamo discusso su alcune di esse - l'idea che ho presentato io, sul fatto che Dio abbia in qualche modo ritratto parte del suo potere per donarlo a noi, e' per loro inconcepibile: pur essendo, certo, nostra responsabilita' il cercare di migliorare questo mondo, comunque, nulla accade contro la volonta' di Dio. Il che, e' vero, e' quasi una tautologia..
In ogni modo, l'idea delle azioni come preghiere mi hanno ricordato il tema della preghiera costante, tanto caro ai mistici cristiani, e che desiderei tanto raggiungere. E' stato bello vedere come pur avendo posizioni diverse, concordavamo sul riconoscere Dio creatore e sostenitore, presente in tutti e in tutto. Pero', pensavo proprio oggi a messa, mai potrei rinunciare a Gesu', il Dio fatto uomo, vicino a noi, in noi.
In qualche modo, questo si collega ad una interessantissima e stimolante discussione che abbiamo avuto ieri sera con due amici musulmani, da cui eravamo ospiti per cena. La domanda posta da Lucas, e ispirata dal fatto che la mia amica porta il velo, e' stata, piu' o meno: 'a che cosa ti serve, la religione'? Da qui, e' nata una discussione durata molte ore, in cui mi hanno colpito molte cose.
Innanzitutto, la fermezza e la profondita' della fede dei miei amici. Dalle loro parole, si evinceva innanzitutto che per loro il pensiero della inesistenza di Dio e' inconcebile. In secondo luogo, mi hanno profondamente colpito alcune delle idee che hanno espresso, e che riassumo qui:
1) Il riconoscimento di Dio come il vero scopo di ogni essere vivente. Dio e' nascosto, e sta a noi scoprirne le sue tracce e riconoscerlo. Questo atto e' il motivo della nostra creazione. Il bisogno di essere conosciuti e riconosciuti che ognuno di noi ha e' un riflesso del desiderio che Dio stesso ha nei nostri confronti.
2) Dio sostiene tutto, crea tutto in ogni momento. Nulla accade che Dio non voglia.
3) Ogni azione che noi o altri esseri viventi compiamo (piante, animali), sono preghiere a Dio. Quando bagniamo una pianta, non le stiamo dando vita - e' solo Dio che la sostiene in vita. L'atto del bagnare e' la nostra preghiera a Dio affinche' possa mantenerla viva.
4) Dio ha molti nomi, e ci mostra volti diversi in diverse occasioni. Dio e' allo stesso tempo il misericordioso e il terribile, e sempre il giusto.
5) In tutti c'e' un desiderio di eternita', che puo' essere colmato solo da Dio.
Sono idee molto belle, ed era bello vederle vivere nelle loro parole e nei loro sguardi. Ovviamente, abbiamo discusso su alcune di esse - l'idea che ho presentato io, sul fatto che Dio abbia in qualche modo ritratto parte del suo potere per donarlo a noi, e' per loro inconcepibile: pur essendo, certo, nostra responsabilita' il cercare di migliorare questo mondo, comunque, nulla accade contro la volonta' di Dio. Il che, e' vero, e' quasi una tautologia..
In ogni modo, l'idea delle azioni come preghiere mi hanno ricordato il tema della preghiera costante, tanto caro ai mistici cristiani, e che desiderei tanto raggiungere. E' stato bello vedere come pur avendo posizioni diverse, concordavamo sul riconoscere Dio creatore e sostenitore, presente in tutti e in tutto. Pero', pensavo proprio oggi a messa, mai potrei rinunciare a Gesu', il Dio fatto uomo, vicino a noi, in noi.
Thursday, November 8, 2007
Giudizio e peccato
Le due letture di oggi (Paolo, Romani e Vangelo) sono particolarmente interessanti se lette insieme. Ascoltiamo Paolo:
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. (Rm 14, 7-12)
Non guardare agli altri come oggetti da giudicare o disprezzare. Al contrario, ecco quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento:
Quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la
lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. (Lc 15, 8-10)
Essere felici se qualcuno che era 'perduto' e' stato 'ritrovato'. In realta', dovendo rispondere in onesta' alla domanda di Gesu', chi direbbe di conoscere molte donne che agirebbero in tale modo (o nella parabola precedente, pastori che rischiano di perdere 99 pecore per cercarne una)? Non penso che ne esistano molte.. una dramma era una moneta di quasi nessun valore. Eppure, la donna-Dio gioisce al punto da chiamare le sue amiche per fare festa, quando la ritrova. Quanto piu' noi potremmo gioire per il ritrovamento di un amico in qualcuno che pensavamo perso, ostile, crudele, antipatico..
Ma tu, perché giudichi il tuo fratello? E anche tu, perché disprezzi il tuo fratello? ciascuno di noi renderà conto a Dio di se stesso. (Rm 14, 7-12)
Non guardare agli altri come oggetti da giudicare o disprezzare. Al contrario, ecco quale dovrebbe essere il nostro atteggiamento:
Quale donna, se ha dieci dramme e ne perde una, non accende la
lucerna e spazza la casa e cerca attentamente finché non la ritrova?
E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, dicendo:
Rallegratevi con me, perché ho ritrovato la dramma che avevo perduta. (Lc 15, 8-10)
Essere felici se qualcuno che era 'perduto' e' stato 'ritrovato'. In realta', dovendo rispondere in onesta' alla domanda di Gesu', chi direbbe di conoscere molte donne che agirebbero in tale modo (o nella parabola precedente, pastori che rischiano di perdere 99 pecore per cercarne una)? Non penso che ne esistano molte.. una dramma era una moneta di quasi nessun valore. Eppure, la donna-Dio gioisce al punto da chiamare le sue amiche per fare festa, quando la ritrova. Quanto piu' noi potremmo gioire per il ritrovamento di un amico in qualcuno che pensavamo perso, ostile, crudele, antipatico..
Wednesday, November 7, 2007
Amore comandamento supremo
Nelle lettere di Paolo ci sono delle intuizioni geniali, e una di queste e' nella lettura di oggi:
"Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. " Rm 13,8
L'ultima parte di questi versetti e' incredibilmente aperta. Ci ricorda cio' che dira' San Francesco ('Ama, e fa' cio' che vuoi'). Chiunque, qualunque sia la sua fede o non-fede, ama il suo simile, ha adempiuto la legge. E' in realta' un atto difficile: chi, davvero, riesce ad amare il suo prossimo, come se stesso, incondizionatamente? E' un esercizio costante, reso facile solo dall'azione dello Spirito in noi.
"Fratelli, non abbiate alcun debito con nessuno, se non quello di un amore vicendevole; perché chi ama il suo simile ha adempiuto la legge. " Rm 13,8
L'ultima parte di questi versetti e' incredibilmente aperta. Ci ricorda cio' che dira' San Francesco ('Ama, e fa' cio' che vuoi'). Chiunque, qualunque sia la sua fede o non-fede, ama il suo simile, ha adempiuto la legge. E' in realta' un atto difficile: chi, davvero, riesce ad amare il suo prossimo, come se stesso, incondizionatamente? E' un esercizio costante, reso facile solo dall'azione dello Spirito in noi.
Tuesday, November 6, 2007
Fare festa
Le letture di oggi hanno talmente tanti stimoli che e' davvero difficile scegliere di quali parlare.
Trascrivo qui alcune parti della lettera di Paolo ai Romani, che mi sembra riassumano una buona parte degli insegnamente di Gesu' di cui abbiamo parlato negli ultimi giorni.
Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. .. amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Rm 2,5-16
Trovo bellissimo come Paolo metta insieme il tema dell'umilta' con quello dell'amore per gli altri, e dell'identificazione con tutti. Siamo membra dello stesso corpo. Partecipiamo delle stesse emozioni, gioie e dolori. Siamo al servizio degli altri.
Nel vangelo, invece, continuiamo a meditare sul tema del banchetto. A questo punto, uno degli ospiti si rivolge a Gesu', vedendo nel banchetto una metafora del pranzo nuziale celeste. Gesu' ne approfitta per rispondere con una bella e terribile parabola allo stesso tempo:
"Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena" Lc 14, 24. Il Signore aveva invitato molte persone alla sua festa, ma quasi nessuno era venuto. Ognuno era occupato in altre faccende. Eppure, egli vuole che la sua casa sia piena, nonostante il rifiuto dei primi invitati. E' interessante come Gesu' dia, all'interno di questa parabola, un riferimento a quanto aveva detto poco prima a proposito di chi scegliere come ospiti. Anche se inviti amici o coloro che credi tali, potrebbero non desiderare davvero di venire alla festa. Ma si', verremo un'altra volta, saremo sempre invitati, potremo sempre ricambiare. Sono proprio i poveri e gli storpi (coloro che erano stati qualificati come chi non poteva ricambiare, in precedenza), che invece vengono davvero.
Facciamo posto per cio' che da' vera gioia del cuore nelle nostre vite indaffarate!
Trascrivo qui alcune parti della lettera di Paolo ai Romani, che mi sembra riassumano una buona parte degli insegnamente di Gesu' di cui abbiamo parlato negli ultimi giorni.
Fratelli, noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e ciascuno per la sua parte siamo membra gli uni degli altri.
Abbiamo pertanto doni diversi secondo la grazia data a ciascuno di noi. .. amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda.
Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.
Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell'ospitalità.
Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite.
Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto.
Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Rm 2,5-16
Trovo bellissimo come Paolo metta insieme il tema dell'umilta' con quello dell'amore per gli altri, e dell'identificazione con tutti. Siamo membra dello stesso corpo. Partecipiamo delle stesse emozioni, gioie e dolori. Siamo al servizio degli altri.
Nel vangelo, invece, continuiamo a meditare sul tema del banchetto. A questo punto, uno degli ospiti si rivolge a Gesu', vedendo nel banchetto una metafora del pranzo nuziale celeste. Gesu' ne approfitta per rispondere con una bella e terribile parabola allo stesso tempo:
"Esci per le strade e lungo le siepi, spingili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché vi dico: Nessuno di quegli uomini che erano stati invitati assaggerà la mia cena" Lc 14, 24. Il Signore aveva invitato molte persone alla sua festa, ma quasi nessuno era venuto. Ognuno era occupato in altre faccende. Eppure, egli vuole che la sua casa sia piena, nonostante il rifiuto dei primi invitati. E' interessante come Gesu' dia, all'interno di questa parabola, un riferimento a quanto aveva detto poco prima a proposito di chi scegliere come ospiti. Anche se inviti amici o coloro che credi tali, potrebbero non desiderare davvero di venire alla festa. Ma si', verremo un'altra volta, saremo sempre invitati, potremo sempre ricambiare. Sono proprio i poveri e gli storpi (coloro che erano stati qualificati come chi non poteva ricambiare, in precedenza), che invece vengono davvero.
Facciamo posto per cio' che da' vera gioia del cuore nelle nostre vite indaffarate!
Monday, November 5, 2007
Invitare chi non puo' ricambiare
Al contrario, quando dài un banchetto, invita poveri, storpi, zoppi,
ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti" Lc 14, 12-14
Siamo ancora al banchetto. Gesu' ne approfitta ora per istruire, in particolare, colui che ha invitato gli ospiti. Poco prima aveva dato un insegnamento per gli ospiti, e ora parla al padrone di casa. Questo insegnamento e' decisamente piu' strano del precedente. In questo caso, Gesu' spinge colui che ha preparato la festa a non invitare le persone care, vicine, o ricche, ma piuttosto, i poveri, gli storpi, coloro che nessuno invita mai. Il motivo non e' solo quello piu' ovvio, cioe' compiere un'azione di fratellanza verso gli ultimi, i 'rifiuti' della societa'. E' anche parte di un cammino spirituale in cui ci si dovrebbe abituare a dare senza ricevere nulla in cambio. C'e' piu' gioia nel dare che nel ricevere, e il contraccambio materiale non controbilancia mai quello spirituale che in un qualche modo si ottiene sempre.
ciechi; e sarai beato perché non hanno da ricambiarti" Lc 14, 12-14
Siamo ancora al banchetto. Gesu' ne approfitta ora per istruire, in particolare, colui che ha invitato gli ospiti. Poco prima aveva dato un insegnamento per gli ospiti, e ora parla al padrone di casa. Questo insegnamento e' decisamente piu' strano del precedente. In questo caso, Gesu' spinge colui che ha preparato la festa a non invitare le persone care, vicine, o ricche, ma piuttosto, i poveri, gli storpi, coloro che nessuno invita mai. Il motivo non e' solo quello piu' ovvio, cioe' compiere un'azione di fratellanza verso gli ultimi, i 'rifiuti' della societa'. E' anche parte di un cammino spirituale in cui ci si dovrebbe abituare a dare senza ricevere nulla in cambio. C'e' piu' gioia nel dare che nel ricevere, e il contraccambio materiale non controbilancia mai quello spirituale che in un qualche modo si ottiene sempre.
Sunday, November 4, 2007
Umilta'
"Perché chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà
esaltato" Lc 14,11
Gesu' ha sempre messo l'accenno sull'importanza degli ultimi, e di essere ultimi. 'Gli ultimi saranno i primi', 'Chi vuole essere mio discepolo si faccia servo di tutti','Siamo inutili servi'. L'idea centrale e' il servizio: da qui, un senso profondo di umilta', che non significa non apprezzare se stessi e il proprio valore, ma non pensare a se stessi prima che agli altri.
E' significativo come Gesu' dica questa frase prendendo spunto da un'occasione molto concreta, come quella della scelta dei posti a tavola ad un matrimonio: e' in ogni momento della vita quotidiana che possiamo mettere in pratica cio' che Gesu' ci dice.
esaltato" Lc 14,11
Gesu' ha sempre messo l'accenno sull'importanza degli ultimi, e di essere ultimi. 'Gli ultimi saranno i primi', 'Chi vuole essere mio discepolo si faccia servo di tutti','Siamo inutili servi'. L'idea centrale e' il servizio: da qui, un senso profondo di umilta', che non significa non apprezzare se stessi e il proprio valore, ma non pensare a se stessi prima che agli altri.
E' significativo come Gesu' dica questa frase prendendo spunto da un'occasione molto concreta, come quella della scelta dei posti a tavola ad un matrimonio: e' in ogni momento della vita quotidiana che possiamo mettere in pratica cio' che Gesu' ci dice.
Thursday, November 1, 2007
Beatitudini
Oggi e' il giorno dei Santi, e la Chiesa ci invita a meditare sulle Beatitudini. Perche' ognuno di noi e' chiamato ad essere santo, e le beatitudini ci indicano la strada.
Alcune delle beatitudini non sono una scelta - chi puo' scegliere di essere afflitto, o perseguitato? Cio' avviene solo come causa di eventi o di azioni.
Ma molte delle beatitudini sono 'attive'.
Sono beati i miti, i misericordiosi, gli operatori di pace, gli affamati di giustizia, i puri di cuore, i poveri in spirito. Sono beati coloro che non si innalzano ne' si credono superiori agli altri, ma, sentendo profondamente la loro uguaglianza e fratellanza con tutti, anelano ad un mondo giusto, dove regni la pace. Sentendo tale intima comunione con tutti, sono beati coloro che sanno perdonare e guardano con cuore puro cio' che succede e chi sta intorno a loro.
Beati sono coloro che vedranno Dio, possederanno il regno di Dio, riceveranno misericordia, saranno saziati e consolati. Beati in futuro, ma con sempre un piccolo sprazzo fin d'ora. Il Regno di Dio e' in mezzo a noi, ci ha detto Gesu'!
Alcune delle beatitudini non sono una scelta - chi puo' scegliere di essere afflitto, o perseguitato? Cio' avviene solo come causa di eventi o di azioni.
Ma molte delle beatitudini sono 'attive'.
Sono beati i miti, i misericordiosi, gli operatori di pace, gli affamati di giustizia, i puri di cuore, i poveri in spirito. Sono beati coloro che non si innalzano ne' si credono superiori agli altri, ma, sentendo profondamente la loro uguaglianza e fratellanza con tutti, anelano ad un mondo giusto, dove regni la pace. Sentendo tale intima comunione con tutti, sono beati coloro che sanno perdonare e guardano con cuore puro cio' che succede e chi sta intorno a loro.
Beati sono coloro che vedranno Dio, possederanno il regno di Dio, riceveranno misericordia, saranno saziati e consolati. Beati in futuro, ma con sempre un piccolo sprazzo fin d'ora. Il Regno di Dio e' in mezzo a noi, ci ha detto Gesu'!
Tuesday, October 30, 2007
Piccoli passi verso il Regno di Dio
"A che cosa rassomiglierò il regno di Dio? E` simile al
lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia
tutta fermentata" Lc 13, 21
Il Regno di Dio: qualcosa di piccolo che cresce (granello di senape), ma non solo: e' qualcosa che fa crescere tutto il resto che sta intorno. Un paragone davvero bello. E anche, che mi da' molta speranza. Se coltivo qualcosa del Regno di Dio, anche se piccola, quotidianamente, posso sperare che agisca come lievito e faccia fermentare tutta la mia vita.
lievito che una donna ha preso e nascosto in tre staia di farina, finché sia
tutta fermentata" Lc 13, 21
Il Regno di Dio: qualcosa di piccolo che cresce (granello di senape), ma non solo: e' qualcosa che fa crescere tutto il resto che sta intorno. Un paragone davvero bello. E anche, che mi da' molta speranza. Se coltivo qualcosa del Regno di Dio, anche se piccola, quotidianamente, posso sperare che agisca come lievito e faccia fermentare tutta la mia vita.
Tuesday, October 23, 2007
Siate pronti
Siate pronti, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese; siate
simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per
aprirgli subito, appena arriva e bussa. Lc 12,35
Essere pronti all'arrivo del padrone, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese - pronti per un nuovo viaggio, pronti per una festa, che il padrone riproporra' con noi, dopo le sue nozze.
E come essere pronti? Innanzitutto, il minimo sarebbe attendere: desiderare il ritorno, desiderare di rivederlo, il Signore. Ricordarsi della sua assenza e della sua misteriosa presenza. Pregarlo. Ricordare i suoi insegnamenti, le sue parabole, cio' che ha fatto quando era presente. Amarlo negli altri intorno a noi.
simili a coloro che aspettano il padrone quando torna dalle nozze, per
aprirgli subito, appena arriva e bussa. Lc 12,35
Essere pronti all'arrivo del padrone, con la cintura ai fianchi e le lucerne accese - pronti per un nuovo viaggio, pronti per una festa, che il padrone riproporra' con noi, dopo le sue nozze.
E come essere pronti? Innanzitutto, il minimo sarebbe attendere: desiderare il ritorno, desiderare di rivederlo, il Signore. Ricordarsi della sua assenza e della sua misteriosa presenza. Pregarlo. Ricordare i suoi insegnamenti, le sue parabole, cio' che ha fatto quando era presente. Amarlo negli altri intorno a noi.
Thursday, August 30, 2007
Vegliare
Le letture di oggi hanno un filo importante: riconoscere la limitatezza della nostra vita, e fare attenzione a come agiamo in ogni momento.
Vegliate, perché non
sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. (Mt 24, 42)
Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore. (Salmo 89)
Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e
verso tutti, come anche noi lo siamo verso di voi, per rendere saldi
e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre
nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi
santi. (1 Ts 3, 13)
Paolo ci spiega come farci trovare irreprensibili: nell'amore vicendevole e verso tutti. Egli prega per noi il Signore, affinche' cio' avvenga nei nostri cuori. Da soli, spesso, non riusciamo ad amare fino in fondo nemmeno le persone piu' care.. e quanto tempo ed energie sprechiamo, davvero, nel tenere musi, nel pensare a quante ingiustizie ci sono state fatte, invece di approfittare del fatto che siamo vivi e possiamo volerci bene?
Vegliate, perché non
sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. (Mt 24, 42)
Insegnaci a contare i nostri giorni
e giungeremo alla sapienza del cuore. (Salmo 89)
Il Signore poi vi faccia crescere e abbondare nell'amore vicendevole e
verso tutti, come anche noi lo siamo verso di voi, per rendere saldi
e irreprensibili i vostri cuori nella santità, davanti a Dio Padre
nostro, al momento della venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi
santi. (1 Ts 3, 13)
Paolo ci spiega come farci trovare irreprensibili: nell'amore vicendevole e verso tutti. Egli prega per noi il Signore, affinche' cio' avvenga nei nostri cuori. Da soli, spesso, non riusciamo ad amare fino in fondo nemmeno le persone piu' care.. e quanto tempo ed energie sprechiamo, davvero, nel tenere musi, nel pensare a quante ingiustizie ci sono state fatte, invece di approfittare del fatto che siamo vivi e possiamo volerci bene?
Wednesday, August 29, 2007
Morte assurda di un giusto
Che tristezza il Vangelo di oggi, Signore (Mc 6, 17-29). Ogni volta che leggo la descrizione della morte di Giovanni mi sento cosi' rattristata.. morire per una combinazione cosi' nefasta - odio spietato di una donna che sa di essere nel torto, capriccio senza comprensione di una ragazzina, e assurda codardia e indolenza e menefreghismo di un altro uomo ingiusto. Eppure, Giovanni probabilmente immaginava che la sua fine sarebbe stata crudele, ma non per questo si e' tirato indietro. Se uno lo confronta con il brano della prima lettura (Ger 1, 17-19), ci si puo' chiedere cosa intendesse esattamente il Signore quando promette' a Geremia:
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti
E' stato vinto Giovanni, quando la sua testa e' stata portata su un vassoio a Erode? In un senso superiore, no - il suo messaggio rimane, la sua figura e' venerata. La salvezza che Dio promette non e' di questa terra.
(Affresco nell'abbazia di S. Giovanni Battista a Müstair - immagine trovata su questo interessante sito personale).
Ti muoveranno guerra ma non ti vinceranno,
perché io sono con te per salvarti
E' stato vinto Giovanni, quando la sua testa e' stata portata su un vassoio a Erode? In un senso superiore, no - il suo messaggio rimane, la sua figura e' venerata. La salvezza che Dio promette non e' di questa terra.
(Affresco nell'abbazia di S. Giovanni Battista a Müstair - immagine trovata su questo interessante sito personale).
Vicinanza del Signore
Signore, tu mi scruti e mi conosci,
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo. (Salmo 138)
Il Signore e' sempre con noi e ci conosce meglio ancora di noi stessi. Ci circonda con la sua presenza. Fa' che possiamo sentirti, Signore.
tu sai quando seggo e quando mi alzo.
Penetri da lontano i miei pensieri,
mi scruti quando cammino e quando riposo.
Ti sono note tutte le mie vie;
la mia parola non è ancora sulla lingua
e tu, Signore, già la conosci tutta.
Alle spalle e di fronte mi circondi
e poni su di me la tua mano.
Stupenda per me la tua saggezza,
troppo alta, e io non la comprendo. (Salmo 138)
Il Signore e' sempre con noi e ci conosce meglio ancora di noi stessi. Ci circonda con la sua presenza. Fa' che possiamo sentirti, Signore.
Monday, August 27, 2007
Cantate e danzate
Cio' che piu' risuona in me nella liturgia di oggi e' il salmo. E' un salmo di gioia e lode, che ci invita a ricordare la gioia che ci viene dal sapere che il Signore ci ama e 'incorona gli umili' .
'Lodino il Signore con danze, con timpani e cetre gli cantino inni..
sorgano lieti dai loro giacigli' (Sal 149)
Avere il Signore nel cuore porta gioia. Il nostro comportamento e' diverso da prima, visibile agli altri. In questo senso, ci si puo' collegare alla prima lettura di oggi:
'La parola del Signore riecheggia per mezzo vostro non soltanto
in Macedonia e nell'Acaia, ma la fama della vostra fede in Dio si è
diffusa dappertutto '(1 Ts 1, 9)
Anche Gesu' rimprovera i farisei perche' 'chiudono il regno dei cieli davanti agli uomini' (Mt 23, 13)
Le loro regole cosi' severe impediscono agli uomini di vedere la bellezza del regno e la sua gioia. Si incupiscono loro stessi e rattristano gli altri.
Cerchiamo di produrre frutti di gioia, danziamo e cantiamo con 'timpani e cetre' come le persone rappresentate in questo dipinto:
E' un dipinto di Boblee, un pittore africano che ha imparato a dipingere da solo, dopo che suo nonno aveva incominciato ad insegnarli a disegnare dato che non c'erano piu' soldi per mandarlo a scuola. Vende i suoi dipinti, sono tutti bellissimi. Visitate il suo sito!
'Lodino il Signore con danze, con timpani e cetre gli cantino inni..
sorgano lieti dai loro giacigli' (Sal 149)
Avere il Signore nel cuore porta gioia. Il nostro comportamento e' diverso da prima, visibile agli altri. In questo senso, ci si puo' collegare alla prima lettura di oggi:
'La parola del Signore riecheggia per mezzo vostro non soltanto
in Macedonia e nell'Acaia, ma la fama della vostra fede in Dio si è
diffusa dappertutto '(1 Ts 1, 9)
Anche Gesu' rimprovera i farisei perche' 'chiudono il regno dei cieli davanti agli uomini' (Mt 23, 13)
Le loro regole cosi' severe impediscono agli uomini di vedere la bellezza del regno e la sua gioia. Si incupiscono loro stessi e rattristano gli altri.
Cerchiamo di produrre frutti di gioia, danziamo e cantiamo con 'timpani e cetre' come le persone rappresentate in questo dipinto:
E' un dipinto di Boblee, un pittore africano che ha imparato a dipingere da solo, dopo che suo nonno aveva incominciato ad insegnarli a disegnare dato che non c'erano piu' soldi per mandarlo a scuola. Vende i suoi dipinti, sono tutti bellissimi. Visitate il suo sito!
Tuesday, August 21, 2007
Ricchi e Regno di Dio
Gia' in post precedenti abbiamo meditato sul Regno di Dio. Il brano di oggi fa seguito a uno che si e' letto ieri, ma di cui non ho scritto: il giovane ricco che chiede cosa fare per entrare nel Regno, oltre che seguire i comandamenti come gia' sta facendo. Alla risposta di Gesu' di vendere tutto e dare il ricavato ai poveri, se ne va triste, pensando che non potra' mai fare un'azione cosi' radicale.
E cosi', Gesu' oggi commenta:
"difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli." (Mt 19.23)
Ci e' appena stato detto che i bambini possono entrare nel Regno dei Cieli, e ora viene aggiunto che i ricchi faranno fatica a entrare (anche se, Gesu' sottolinea successivamente, tutto e' possibile a Dio, anche fare passare un cammello per la cruna di un ago, se lo vuole).
I ricchi: penso che ci siano almeno due significati per questa parola:
1) In senso materiale: coloro che hanno molti soldi, molto benessere. Difficilmente si rendono conto delle sofferenze altrui, difficilmente comprendono il messaggio dell'unione fraterna di tutti. Altrimenti, non sarebbero cosi' ricchi, ma condividerebbero il piu' possibile il loro benessere.
2) Tutti coloro che sono attaccati a qualcosa in modo cosi' forte da non potersene disfare. Infatti, Gesu' continua dicendo che si ricevera' molto, nel Regno, se si abbandoneranno non solo i campi (la fonte di ricchezza materiale), ma anche i genitori e i figli (ricchezze spirituali). Cio' mi ricorda il Vangelo di Domenica (Gesu' dice di essere venuto per portare guerre, anche all'interno della famiglia). A volte essere troppo legati alla famiglia impedisce di donarsi veramente per il bene di tutti.
E cosi', Gesu' oggi commenta:
"difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli." (Mt 19.23)
Ci e' appena stato detto che i bambini possono entrare nel Regno dei Cieli, e ora viene aggiunto che i ricchi faranno fatica a entrare (anche se, Gesu' sottolinea successivamente, tutto e' possibile a Dio, anche fare passare un cammello per la cruna di un ago, se lo vuole).
I ricchi: penso che ci siano almeno due significati per questa parola:
1) In senso materiale: coloro che hanno molti soldi, molto benessere. Difficilmente si rendono conto delle sofferenze altrui, difficilmente comprendono il messaggio dell'unione fraterna di tutti. Altrimenti, non sarebbero cosi' ricchi, ma condividerebbero il piu' possibile il loro benessere.
2) Tutti coloro che sono attaccati a qualcosa in modo cosi' forte da non potersene disfare. Infatti, Gesu' continua dicendo che si ricevera' molto, nel Regno, se si abbandoneranno non solo i campi (la fonte di ricchezza materiale), ma anche i genitori e i figli (ricchezze spirituali). Cio' mi ricorda il Vangelo di Domenica (Gesu' dice di essere venuto per portare guerre, anche all'interno della famiglia). A volte essere troppo legati alla famiglia impedisce di donarsi veramente per il bene di tutti.
Sunday, August 19, 2007
Bambini
Il vangelo di oggi, che continua quello di ieri sull'unita' degli sposi, e' sul rapporto tra Gesu' e i bambini, e contiene la famosa frase di Gesu'
"Lasciate che i bambini vengano a me, perché di
questi è il regno dei cieli"(Mt 9,14)
I bambini evidentemente non erano considerati molto all'epoca, tanto che i discepoli vogliono mandarli via pensando che Gesu' abbia probabilmente cose piu' importanti da fare che benedirli. Ma Gesu' invece vuole che i bambini gli si avvicinino, e li pone come modello per entrare nel Regno dei Cieli. Indifesi, entusiasti, curiosi, sorridenti come questi bambini di Jinja, Uganda:
(foto su questo bel sito, con una piccola collezione di documenti sull'Uganda).
"Lasciate che i bambini vengano a me, perché di
questi è il regno dei cieli"(Mt 9,14)
I bambini evidentemente non erano considerati molto all'epoca, tanto che i discepoli vogliono mandarli via pensando che Gesu' abbia probabilmente cose piu' importanti da fare che benedirli. Ma Gesu' invece vuole che i bambini gli si avvicinino, e li pone come modello per entrare nel Regno dei Cieli. Indifesi, entusiasti, curiosi, sorridenti come questi bambini di Jinja, Uganda:
(foto su questo bel sito, con una piccola collezione di documenti sull'Uganda).
Saturday, August 18, 2007
Meriti e matrimonio
Da troppo tempo non scrivo su questo blog, al contrario di cio' che il titolo indicherebbe. Meglio ogni tanto che mai, pero', credo.
Ci sono alcune cose delle letture di oggi che mi hanno colpito. Una e' questa frase, che si trova nel libro di Giosue':
"Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati» ." (Gs 24,13)
Questa frase e' scritta dopo una lunga descrizione di cio' che il Signore ha fatto per liberare gli Israeliti dal giogo degli Egiziani, e ancora dopo, per salvarli da nuovi nemici. Si adatta benissimo a me. Cio' che ho, non l'ho guadagnato con sudore. E' tutto un dono, e spesso invece che rendermene conto, mi lamento.
Il Vangelo (Mt 19,3-12) ci porta un brano che per i discepoli e' molto difficile da capire: l'impossibilita' del ripudio. La loro conclusione e' disperata: Ma allora, se queste devono essere le regole, meglio non sposarsi! Chi potra' mai essere sicuro di volere rimanere con la stessa persona tutta la vita?
La risposta di Gesu' e' per lo meno sconcertante: sembra dire: in effetti, e' proprio meglio se non vi sposate.. e vi dedicate invece al servizio del Regno. Secondo me, pero', questo 'farsi eunuchi per il Regno' ha un significato piu' profondo. Perche' i discepoli pensano che sia bene poter ripudiare la propria moglie? Perche' immaginano che ad un certo punto della loro vita, probabilmente, ci sara' una qualche altra donna che li attirera' di piu', e vorranno essere liberi di poter cambiare. Gesu' potrebbe voler loro dire che non devono seguire solo impulsi momentanei dettati da desideri fisici. Il legame che c'e' tra gli sposi e' piu' profondo che un semplice legame carnale: i due sono proprio diventati una cosa sola. Il Regno e' la comprensione di questa unita', a partire dalla persona a cui siamo piu' vicini. Essere eunuchi per il Regno potrebbe quindi voler dire rinunciare a desideri di separazione e desideri di possesso, riconoscere la profonda unita' di tutti a partire dall'esperienza piu' vicina alla nostra quotidianita', che e' l'unita' tra moglie e marito.
Ci sono alcune cose delle letture di oggi che mi hanno colpito. Una e' questa frase, che si trova nel libro di Giosue':
"Vi diedi una terra, che voi non avevate lavorata, e abitate in città, che voi non avete costruite, e mangiate i frutti delle vigne e degli oliveti, che non avete piantati» ." (Gs 24,13)
Questa frase e' scritta dopo una lunga descrizione di cio' che il Signore ha fatto per liberare gli Israeliti dal giogo degli Egiziani, e ancora dopo, per salvarli da nuovi nemici. Si adatta benissimo a me. Cio' che ho, non l'ho guadagnato con sudore. E' tutto un dono, e spesso invece che rendermene conto, mi lamento.
Il Vangelo (Mt 19,3-12) ci porta un brano che per i discepoli e' molto difficile da capire: l'impossibilita' del ripudio. La loro conclusione e' disperata: Ma allora, se queste devono essere le regole, meglio non sposarsi! Chi potra' mai essere sicuro di volere rimanere con la stessa persona tutta la vita?
La risposta di Gesu' e' per lo meno sconcertante: sembra dire: in effetti, e' proprio meglio se non vi sposate.. e vi dedicate invece al servizio del Regno. Secondo me, pero', questo 'farsi eunuchi per il Regno' ha un significato piu' profondo. Perche' i discepoli pensano che sia bene poter ripudiare la propria moglie? Perche' immaginano che ad un certo punto della loro vita, probabilmente, ci sara' una qualche altra donna che li attirera' di piu', e vorranno essere liberi di poter cambiare. Gesu' potrebbe voler loro dire che non devono seguire solo impulsi momentanei dettati da desideri fisici. Il legame che c'e' tra gli sposi e' piu' profondo che un semplice legame carnale: i due sono proprio diventati una cosa sola. Il Regno e' la comprensione di questa unita', a partire dalla persona a cui siamo piu' vicini. Essere eunuchi per il Regno potrebbe quindi voler dire rinunciare a desideri di separazione e desideri di possesso, riconoscere la profonda unita' di tutti a partire dall'esperienza piu' vicina alla nostra quotidianita', che e' l'unita' tra moglie e marito.
Wednesday, August 1, 2007
Regno di Dio e trasfigurazione quotidiana
Oggi ci sono due letture interessanti lette in parallelo. La prima e' la descrizione della trasfigurazione di Mose' dopo avere parlato con il Signore: il suo viso diventa 'raggiante', in modo talmente evidente che gli Israeliti hanno paura di avvicinarglisi (Es 34, 29-35). La seconda e' composta da due metafore riguardanti il Regno di Dio: un tesoro nascosto in un campo e una perla preziosa, che riempiono di gioia coloro che li trovano, al punto da vendere tutti i propri averi per possederli. (Mt 13, 44-46)
La trasfigurazione di Mose' avviene dopo avere conversato con Dio, dopo essersi intrattenuto alla sua presenza, e si manifesta a tutti, nella sua vita quotidiana. Nella seconda lettura ci viene anche descritto un incontro con Dio, ma sembra essere piu' 'una tantum', che avviene e sconvolge la vita delle persone coinvolte.
E' possibile che trovare la perla e vendere tutti i nostri averi sia qualcosa che possiamo vivere quotidianamente? Una volta trovata la perla, per gioirne, dobbiamo costantemente vendere i nostri averi. Se la perla e' la presenza di Dio in noi e in terra, dobbiamo ogni giorno rinunciare a cio' che sarebbe 'nostro' per possederla. Il nostro orgoglio, i nostri bei piani, la nostra chiusura in noi stessi. A volte, anche i nostri cari. Ma e' qualcosa che se fatta, porta gioia , e che rende il nostro volto radioso.
La trasfigurazione di Mose' avviene dopo avere conversato con Dio, dopo essersi intrattenuto alla sua presenza, e si manifesta a tutti, nella sua vita quotidiana. Nella seconda lettura ci viene anche descritto un incontro con Dio, ma sembra essere piu' 'una tantum', che avviene e sconvolge la vita delle persone coinvolte.
E' possibile che trovare la perla e vendere tutti i nostri averi sia qualcosa che possiamo vivere quotidianamente? Una volta trovata la perla, per gioirne, dobbiamo costantemente vendere i nostri averi. Se la perla e' la presenza di Dio in noi e in terra, dobbiamo ogni giorno rinunciare a cio' che sarebbe 'nostro' per possederla. Il nostro orgoglio, i nostri bei piani, la nostra chiusura in noi stessi. A volte, anche i nostri cari. Ma e' qualcosa che se fatta, porta gioia , e che rende il nostro volto radioso.
Monday, July 23, 2007
Sale e luce
"Voi siete il sale della terra - voi siete la luce del mondo - così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al vostro Padre che è nei cieli" (Mt 5, 13-16)
Una grande missione ci sta dando Gesu' oggi - essere sale e luce.. dare gusto per la vita a chi non ne sente piu' il sapore, portare gioia luminosa e magari schiarire qualche dubbio a chi e' triste o in difficolta', e illuminare tutti perche' guardino verso la vera Luce, Dio, attraverso le nostre 'opere buone'.
Mi piacciono molto queste due metafore. Vorrei essere in grado di avere in me una riserva di sale presa dalle grandi miniere di Dio, ed essere pronta a spanderlo (e a mangiarlo io stessa, quando serve :) ).
Questo e' un bellissimo cristallo di cloruro di sodio (sale) - non sembra prezioso come un diamante? Ho preso la foto da questo sito di minerali.
Una grande missione ci sta dando Gesu' oggi - essere sale e luce.. dare gusto per la vita a chi non ne sente piu' il sapore, portare gioia luminosa e magari schiarire qualche dubbio a chi e' triste o in difficolta', e illuminare tutti perche' guardino verso la vera Luce, Dio, attraverso le nostre 'opere buone'.
Mi piacciono molto queste due metafore. Vorrei essere in grado di avere in me una riserva di sale presa dalle grandi miniere di Dio, ed essere pronta a spanderlo (e a mangiarlo io stessa, quando serve :) ).
Questo e' un bellissimo cristallo di cloruro di sodio (sale) - non sembra prezioso come un diamante? Ho preso la foto da questo sito di minerali.
Sunday, July 22, 2007
Marta e Maria
Non posso non pubblicare un post su questo brano, che tanto mi ha colpita e continua a toccarmi nella mia vita. Gesu' che mi parla di persona! "Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola e' la cosa di cui c'e' bisogno. Tua sorella si e' scelta la parte migliore, che non le sara' tolta".
Credo che i miei genitori mi abbiano dato il nome Marta proprio pensando a questo brano. Tradizionalmente, Marta e Maria sono state contrapposte come rappresentazioni delle persone attive e quelle contemplative, e alcuni quindi hanno visto in questo brano un 'parteggiare' di Gesu' per la vita contemplativa rispetto a quella attiva. Penso che questa interpretazione sia completamente sbagliata. Abbiamo visto nel corso di tantissime letture precedenti, di cui ho anche parlato su questo blog, come Gesu' sia proprio il fautore dell'azione: raggiungere la presenza di Dio in noi, e quindi il Regno di Dio, attraverso la pratica (dei comandamenti, dell'amore).
Infatti, non si puo' non vedere l'affetto di Gesu' verso Marta, nella sua risposta. E non si puo' dimenticare che Marta e Maria compaiono anche in altri brani del Vangelo; Marta e' la prima a riconoscere Gesu' come Figlio di Dio, in un incontro quasi segreto con Gesu' (Gv 11, 27). Marta e Maria sono entrambe donne spirituali. Marta, pero', e' piu' presa dall'azione. E questo porta spesso a distrarla. Non ricorda che non ci sono molte cose davvero necessarie nella vita e tende ad affannarsi e a preoccuparsi per piccolezze. Non ricorda che Gesu' ha detto che Dio da' da mangiare agli uccellini e veste i fiori dei campi, e che la Parola dara' frutto in un campo senza spine, senza preoccupazioni. E cosi', tutta questa attivita' si trasforma in frenesia, e il suo desiderio generoso di essere ospitale si trasforma in nervosismo e mugugni, che infine si riversano sulla sorella. Il prete, oggi, ci faceva notare come Marta non scelga una via 'sottile' per chiedere alla sorella di aiutarla, ma vada da Gesu' e ad alta voce richieda che la sorella venga 'sgridata' - come a volerla cogliere in fallo pubblicamente! Marta ha confuso l'ordine di importanza delle cose. Anche semplicemente pensando ad una cena tra amici: cosa importa se il cibo non arriva immediatamente, quando l'atmosfera e' rilassata e amichevole, e si sta passando tempo a parlare ed ascoltarsi? Non e' questo l'obiettivo vero della serata? Il cibo e' fonte di gioia e di ispirazione per favorire questa conoscenza, ma la sua preparazione non dovrebbe distrarre da questo scopo principale.
E ovviamente, la preoccupazione e l'affanno sono parte della nostra vita quotidiana, non solo nelle preparazioni di cene per amici. Questo brano ha cosi' tanti spunti da darci. Ricordiamo: l'azione e' principalmente ascolto, riconoscere Gesu' nell'altro. Il servizio dell'altro deve avere sempre questa ispirazione fondamentale.
E ora vorrei mostrare alcune bellissime rappresentazioni della scena di Marta e Maria che ho trovato online. Le riporto qui in ordine piu' o meno cronologico:
(da questo sito della Comunita' di Sant'Egidio) - Marta e Maria, Giovanni da Milano, Firenze, Chiesa di Santa Croce
(da questo sito, ancora della Comunita' di Sant'Egidio) - Jan Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, Edimburgo, National Gallery of Scotland
(da questo bellissimo sito, intitolato 'Avviamento alla comprensione del bello') - Tintoretto: Cristo in casa di Marta e Maria. 1565. Olio su tela. Monaco, Alte Pinakothek.
(Mosaico realizzato dall'equipe dell'arte spirituale nel refettorio del Centro Aletti, 2002 - Andate a vedere sul sito i meravigliosi dettagli)
(Dipinto di Alessandra Cimatoribus, potete vedere altri sui bei quadri sul suo sito)
Trovo molto interessante confrontare le varie rappresentazioni, e vedere su quale personaggio l'autore vuole focalizzare la nostra attenzione.. quale siano le espressioni sui volti di Marta, Maria e Gesu', da cui si intuisce l'interpretazione di questo brano dei diversi autori. Trovo bellissimo, ad esempio, il quadro di Vermeer, in cui Gesu' fa quasi da ponte, con la posizione del suo corpo, tra le due sorelle.
Credo che i miei genitori mi abbiano dato il nome Marta proprio pensando a questo brano. Tradizionalmente, Marta e Maria sono state contrapposte come rappresentazioni delle persone attive e quelle contemplative, e alcuni quindi hanno visto in questo brano un 'parteggiare' di Gesu' per la vita contemplativa rispetto a quella attiva. Penso che questa interpretazione sia completamente sbagliata. Abbiamo visto nel corso di tantissime letture precedenti, di cui ho anche parlato su questo blog, come Gesu' sia proprio il fautore dell'azione: raggiungere la presenza di Dio in noi, e quindi il Regno di Dio, attraverso la pratica (dei comandamenti, dell'amore).
Infatti, non si puo' non vedere l'affetto di Gesu' verso Marta, nella sua risposta. E non si puo' dimenticare che Marta e Maria compaiono anche in altri brani del Vangelo; Marta e' la prima a riconoscere Gesu' come Figlio di Dio, in un incontro quasi segreto con Gesu' (Gv 11, 27). Marta e Maria sono entrambe donne spirituali. Marta, pero', e' piu' presa dall'azione. E questo porta spesso a distrarla. Non ricorda che non ci sono molte cose davvero necessarie nella vita e tende ad affannarsi e a preoccuparsi per piccolezze. Non ricorda che Gesu' ha detto che Dio da' da mangiare agli uccellini e veste i fiori dei campi, e che la Parola dara' frutto in un campo senza spine, senza preoccupazioni. E cosi', tutta questa attivita' si trasforma in frenesia, e il suo desiderio generoso di essere ospitale si trasforma in nervosismo e mugugni, che infine si riversano sulla sorella. Il prete, oggi, ci faceva notare come Marta non scelga una via 'sottile' per chiedere alla sorella di aiutarla, ma vada da Gesu' e ad alta voce richieda che la sorella venga 'sgridata' - come a volerla cogliere in fallo pubblicamente! Marta ha confuso l'ordine di importanza delle cose. Anche semplicemente pensando ad una cena tra amici: cosa importa se il cibo non arriva immediatamente, quando l'atmosfera e' rilassata e amichevole, e si sta passando tempo a parlare ed ascoltarsi? Non e' questo l'obiettivo vero della serata? Il cibo e' fonte di gioia e di ispirazione per favorire questa conoscenza, ma la sua preparazione non dovrebbe distrarre da questo scopo principale.
E ovviamente, la preoccupazione e l'affanno sono parte della nostra vita quotidiana, non solo nelle preparazioni di cene per amici. Questo brano ha cosi' tanti spunti da darci. Ricordiamo: l'azione e' principalmente ascolto, riconoscere Gesu' nell'altro. Il servizio dell'altro deve avere sempre questa ispirazione fondamentale.
E ora vorrei mostrare alcune bellissime rappresentazioni della scena di Marta e Maria che ho trovato online. Le riporto qui in ordine piu' o meno cronologico:
(da questo sito della Comunita' di Sant'Egidio) - Marta e Maria, Giovanni da Milano, Firenze, Chiesa di Santa Croce
(da questo sito, ancora della Comunita' di Sant'Egidio) - Jan Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, Edimburgo, National Gallery of Scotland
(da questo bellissimo sito, intitolato 'Avviamento alla comprensione del bello') - Tintoretto: Cristo in casa di Marta e Maria. 1565. Olio su tela. Monaco, Alte Pinakothek.
(Mosaico realizzato dall'equipe dell'arte spirituale nel refettorio del Centro Aletti, 2002 - Andate a vedere sul sito i meravigliosi dettagli)
(Dipinto di Alessandra Cimatoribus, potete vedere altri sui bei quadri sul suo sito)
Trovo molto interessante confrontare le varie rappresentazioni, e vedere su quale personaggio l'autore vuole focalizzare la nostra attenzione.. quale siano le espressioni sui volti di Marta, Maria e Gesu', da cui si intuisce l'interpretazione di questo brano dei diversi autori. Trovo bellissimo, ad esempio, il quadro di Vermeer, in cui Gesu' fa quasi da ponte, con la posizione del suo corpo, tra le due sorelle.
Wednesday, July 11, 2007
Vera comprensione
E' da tanto tempo che non leggo le letture del giorno, purtroppo. Oggi che ho ricominciato, ho avuto un dono davvero bello, perche' tutte le letture sono fantastiche e si collegano benissimo tra loro.
Proverbi 2, 1-9
Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei
precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo
cuore alla prudenza, se appunto invocherai l'intelligenza e chiamerai la
saggezza, se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i
tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la
scienza di Dio, perché il Signore da' la sapienza, dalla sua bocca esce
scienza e prudenza.
Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono
con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo
le vie dei suoi amici. Allora comprenderai l'equità e la giustizia, e la
rettitudine con tutte le vie del bene.
Dal Salmo 111:
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti....Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto.
E ancora:
Efesini 4, 1-6
Fratelli,
Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in
maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà,
mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di
conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo
corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati
chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola
fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di
tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Tutti i brani sottolineano due cose fondamentali:
1 - cercare di seguire il Signore nella nostra vita: accoglierne le parole, custodirne gli insegnamenti, ricercare la sapienza con tutto il cuore, gioirne. Agire con umilta', pazienza, amore.
2 - a seguito di cio', si arrivera' ad una comprensione profonda: la 'scienza di Dio', la rettitudine, la giustizia, e infine, la profonda unita' di tutti in Dio.
L'ultima frase di Paolo mi piace tantissimo: Dio, Padre di tutti, agisce per mezzo di tutti ed e' presente in tutti.
Come gia' accennato, sto leggendo in parallelo (altrettanto saltuariamente, purtroppo) il testo sacro Hindu 'Bhagavad Gita' - questo concetto dell'unita' di tutti in Dio e' molto importante anche li'. E' davvero il livello profondo, comune a tutti i pensieri mistici.
Proverbi 2, 1-9
Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai in te i miei
precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo
cuore alla prudenza, se appunto invocherai l'intelligenza e chiamerai la
saggezza, se la ricercherai come l'argento e per essa scaverai come per i
tesori, allora comprenderai il timore del Signore e troverai la
scienza di Dio, perché il Signore da' la sapienza, dalla sua bocca esce
scienza e prudenza.
Egli riserva ai giusti la sua protezione, è scudo a coloro che agiscono
con rettitudine, vegliando sui sentieri della giustizia e custodendo
le vie dei suoi amici. Allora comprenderai l'equità e la giustizia, e la
rettitudine con tutte le vie del bene.
Dal Salmo 111:
Beato l'uomo che teme il Signore
e trova grande gioia nei suoi comandamenti....Spunta nelle tenebre come luce per i giusti, buono, misericordioso e giusto.
E ancora:
Efesini 4, 1-6
Fratelli,
Vi esorto dunque io, il prigioniero nel Signore, a comportarvi in
maniera degna della vocazione che avete ricevuto, con ogni umiltà,
mansuetudine e pazienza, sopportandovi a vicenda con amore, cercando di
conservare l’unità dello spirito per mezzo del vincolo della pace. Un solo
corpo, un solo spirito, come una sola è la speranza alla quale siete stati
chiamati, quella della vostra vocazione; un solo Signore, una sola
fede, un solo battesimo. Un solo Dio Padre di tutti, che è al di sopra di
tutti, agisce per mezzo di tutti ed è presente in tutti.
Tutti i brani sottolineano due cose fondamentali:
1 - cercare di seguire il Signore nella nostra vita: accoglierne le parole, custodirne gli insegnamenti, ricercare la sapienza con tutto il cuore, gioirne. Agire con umilta', pazienza, amore.
2 - a seguito di cio', si arrivera' ad una comprensione profonda: la 'scienza di Dio', la rettitudine, la giustizia, e infine, la profonda unita' di tutti in Dio.
L'ultima frase di Paolo mi piace tantissimo: Dio, Padre di tutti, agisce per mezzo di tutti ed e' presente in tutti.
Come gia' accennato, sto leggendo in parallelo (altrettanto saltuariamente, purtroppo) il testo sacro Hindu 'Bhagavad Gita' - questo concetto dell'unita' di tutti in Dio e' molto importante anche li'. E' davvero il livello profondo, comune a tutti i pensieri mistici.
Wednesday, July 4, 2007
Gesu' liberatore dal male
Il Vangelo di oggi (Mt 8, 28-34) ci riporta il passo in cui Gesu' libera due uomini dai demoni che li possedevano, e li lascia andare in una mandria di maiali, che muore in mare.
Di questo passo ci sono sempre alcune cose che mi colpiscono:
- il fatto che Gesu' acconsenta alla richiesta dei demoni di lasciarli andare nei maiali - li rimanda da dove sono venuti, nelle viscere della terra, ma attraverso una mandria di maiali...
- gli abitanti del villaggio, che sembra tenessero di piu' ai maiali finiti in mare che ai due uomini salvati dai demoni - ingiungono a Gesu' di andarsene.. non si sa mai che mandi altri demoni in altre mandrie..
In ogni caso, cio' che e' piu' bello e' il fatto che Gesu' liberi queste due persone senza che loro nemmeno glielo chiedano: erano completamente fuori di se', e Gesu', cosciente della sua forza e di quanto quelle persone soffrissero, le libera.
Le altre due letture di oggi sono anche molto belle. Citero' solo questo passo del salmo 33:
C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
E' bello desiderare la vita - ora, questa vita, per potere gustare la presenza di Dio gia' qui.
(Image from Wikipedia)
Di questo passo ci sono sempre alcune cose che mi colpiscono:
- il fatto che Gesu' acconsenta alla richiesta dei demoni di lasciarli andare nei maiali - li rimanda da dove sono venuti, nelle viscere della terra, ma attraverso una mandria di maiali...
- gli abitanti del villaggio, che sembra tenessero di piu' ai maiali finiti in mare che ai due uomini salvati dai demoni - ingiungono a Gesu' di andarsene.. non si sa mai che mandi altri demoni in altre mandrie..
In ogni caso, cio' che e' piu' bello e' il fatto che Gesu' liberi queste due persone senza che loro nemmeno glielo chiedano: erano completamente fuori di se', e Gesu', cosciente della sua forza e di quanto quelle persone soffrissero, le libera.
Le altre due letture di oggi sono anche molto belle. Citero' solo questo passo del salmo 33:
C'è qualcuno che desidera la vita
e brama lunghi giorni per gustare il bene?
E' bello desiderare la vita - ora, questa vita, per potere gustare la presenza di Dio gia' qui.
(Image from Wikipedia)
Thursday, June 28, 2007
La via e la casa
Anche oggi Gesu' ci spiega come entrare nel regno dei cieli. Ci aveva avvertito che era una via difficile da percorrere, e che si poteva trovare nell'azione: fai agli altri cio' che vorresti fosse fatto a te.
Oggi Gesu' insiste con questa idea: la via e' una pratica:
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli."(Mt 7,21)
E ancora, uno potra' fondare la propria casa sulla roccia se "ascolta queste mie parole e le mette in pratica"(Mt 7, 24)
Non basta ascoltare, bisogna mettere in pratica. Ricordare ogni giorno la 'regola d'oro' opposta alla legge del taglione. Ogni volta che si agira' in questo senso, si staranno solidificando le nostre fondamenta.
.. la riconoscete? E' la fantastica Sacra di San Michele! Veramente una meravigliosa 'casa costruita sulla roccia', assolutamente da visitare se non lo avete mai fatto.(Immagine presa da questo sito che ha anche altre bellissime immagini del Piemonte).
Oggi Gesu' insiste con questa idea: la via e' una pratica:
"Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli."(Mt 7,21)
E ancora, uno potra' fondare la propria casa sulla roccia se "ascolta queste mie parole e le mette in pratica"(Mt 7, 24)
Non basta ascoltare, bisogna mettere in pratica. Ricordare ogni giorno la 'regola d'oro' opposta alla legge del taglione. Ogni volta che si agira' in questo senso, si staranno solidificando le nostre fondamenta.
.. la riconoscete? E' la fantastica Sacra di San Michele! Veramente una meravigliosa 'casa costruita sulla roccia', assolutamente da visitare se non lo avete mai fatto.(Immagine presa da questo sito che ha anche altre bellissime immagini del Piemonte).
Tuesday, June 26, 2007
La via
Matteo 7,12-14
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via
che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;
quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla
vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Salmo 14
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente.
Colui che non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Queste due parti delle letture di oggi ci indicano una via, e ci avvertono che e' difficile percorrerla. E' una via stretta e difficile. Se la si vuole seguire, bisogna agire con giustizia, parlare senza mentire, non danneggiare gli altri, non insultarli, e addirittura, fare loro del bene, cosi' come vorrebbero che gli altri facessero a noi. A volte e' difficile capire qual e' la via giusta, quella che davvero fa il bene dell'altro. Il salmo ci dice chiaramente di non danneggiare, non insultare, non fare cose ingiuste - almeno queste cose negative, dovremmo evitarle. Gesu' suggerisce di provare a metterci nei panni degli altri, e pensare a che cosa vorremmo che fosse fatto a noi, per essere in grado di decidere.
Image by Raffele d'Errico, taken from this website
Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro: questa infatti è la Legge ed i Profeti.
Entrate per la porta stretta, perché larga è la porta e spaziosa la via
che conduce alla perdizione, e molti sono quelli che entrano per essa;
quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla
vita, e quanto pochi sono quelli che la trovano!
Salmo 14
Signore, chi abiterà nella tua tenda?
Chi dimorerà sul tuo santo monte?
Colui che cammina senza colpa,
agisce con giustizia e parla lealmente.
Colui che non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulto al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Queste due parti delle letture di oggi ci indicano una via, e ci avvertono che e' difficile percorrerla. E' una via stretta e difficile. Se la si vuole seguire, bisogna agire con giustizia, parlare senza mentire, non danneggiare gli altri, non insultarli, e addirittura, fare loro del bene, cosi' come vorrebbero che gli altri facessero a noi. A volte e' difficile capire qual e' la via giusta, quella che davvero fa il bene dell'altro. Il salmo ci dice chiaramente di non danneggiare, non insultare, non fare cose ingiuste - almeno queste cose negative, dovremmo evitarle. Gesu' suggerisce di provare a metterci nei panni degli altri, e pensare a che cosa vorremmo che fosse fatto a noi, per essere in grado di decidere.
Image by Raffele d'Errico, taken from this website
Wednesday, June 20, 2007
Donare
Le letture di oggi sono bellissime, tutte. Paolo (II lettera ai Corinzi):
(2, 6-11)
"Chi semina scarsamente, scarsamente
raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.
Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza
né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. "
Seminare e dare sono posti vicini, e messi in parallelo con il discorso di Gesu' (Mt 6, 1-6), sul donare senza farsi vedere dagli altri, ipocritamente, per ottenere ammirazione, e senza neppure tenerne conto noi stessi ("Non sappia la mano destra cio' che fa la sinistra").
Si puo' seminare in noi stessi o nel mondo - in parte, le due cose sono collegate: tutte le volte che seminiamo in noi stessi, i frutti saranno visibili al mondo, e avranno un'influenza su di esso. Paolo ci incita a seminare grandiosamente. Dobbiamo avere progetti grandi. Le nostre risorse si fanno piu' grandi se noi le usiamo. Sembra sempre di non avere tempo, se non si fa nulla. Invece, piu' progetti si intraprendono, piu' cose si riescono a fare. Piu' si aiutano gli altri intorno a noi, piu' si sara' pieni della gioia di Dio.
"Dio ama chi dona con gioia" - vorrei ricordare questa frase in ogni momento.
(Image from Wikipedia.org)
(2, 6-11)
"Chi semina scarsamente, scarsamente
raccoglierà e chi semina con larghezza, con larghezza raccoglierà.
Ciascuno dia secondo quanto ha deciso nel suo cuore, non con tristezza
né per forza, perché Dio ama chi dona con gioia. "
Seminare e dare sono posti vicini, e messi in parallelo con il discorso di Gesu' (Mt 6, 1-6), sul donare senza farsi vedere dagli altri, ipocritamente, per ottenere ammirazione, e senza neppure tenerne conto noi stessi ("Non sappia la mano destra cio' che fa la sinistra").
Si puo' seminare in noi stessi o nel mondo - in parte, le due cose sono collegate: tutte le volte che seminiamo in noi stessi, i frutti saranno visibili al mondo, e avranno un'influenza su di esso. Paolo ci incita a seminare grandiosamente. Dobbiamo avere progetti grandi. Le nostre risorse si fanno piu' grandi se noi le usiamo. Sembra sempre di non avere tempo, se non si fa nulla. Invece, piu' progetti si intraprendono, piu' cose si riescono a fare. Piu' si aiutano gli altri intorno a noi, piu' si sara' pieni della gioia di Dio.
"Dio ama chi dona con gioia" - vorrei ricordare questa frase in ogni momento.
(Image from Wikipedia.org)
Commenti
Devo chiedere scusa a tutti coloro che mi hanno postato dei commenti.. ho scoperto solo ora della loro esistenza! Ho attivato ora il servizio di notificazione via email, per cui rispondero' prontamente in futuro. Ora andro' indietro a rispondere poco per volta a quelli passati.. grazie comunque, sono davvero contenta di ricevere commenti, di ogni genere.
Tuesday, June 12, 2007
Estremi
I testi delle letture di oggi sono ricchi di punti di vista estremi, sia scritti da Paolo sia detti da Gesu'.
Paolo scrive:
Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi
ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello
Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dá vita. (2 Cor, 4-5)
E Gesu' dice:
In verità vi dico: finché non siano passati il
cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza
che tutto sia compiuto. (Mt 5, 18)
La Nuova Alleanza dello Spirito da' vita, ma allo stesso tempo, la legge, l'Antica Alleanza, rimane valida - nonostante cio', pero', Paolo ci avverte che la legge puo' uccidere. Credo che cio' si riferisca al fatto che se uno cerca di seguire tutte le leggi si ritrova ad affrontare un compito immenso e impossibile. Cio' che ci permette di seguire e insegnare la legge antica, e' lo Spirito.
Mi ha colpito che Paolo dica che tutto cio' che pensiamo (di buono) viene dallo Spirito. Mi ricorda cio' che diceva Gesu' sulla vite e i tralci: se i tralci sono staccati dalla vite, non c'e' nessun frutto che possa maturare. E' bello pensare che cio' che pensiamo sia ispirato da Dio. Possa Dio guidare davvero tutti i nostri pensieri, parole e azioni della giornata!
Paolo scrive:
Non però che da noi stessi siamo capaci di pensare qualcosa come
proveniente da noi, ma la nostra capacità viene da Dio, che ci ha resi
ministri adatti di una Nuova Alleanza, non della lettera ma dello
Spirito; perché la lettera uccide, lo Spirito dá vita. (2 Cor, 4-5)
E Gesu' dice:
In verità vi dico: finché non siano passati il
cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza
che tutto sia compiuto. (Mt 5, 18)
La Nuova Alleanza dello Spirito da' vita, ma allo stesso tempo, la legge, l'Antica Alleanza, rimane valida - nonostante cio', pero', Paolo ci avverte che la legge puo' uccidere. Credo che cio' si riferisca al fatto che se uno cerca di seguire tutte le leggi si ritrova ad affrontare un compito immenso e impossibile. Cio' che ci permette di seguire e insegnare la legge antica, e' lo Spirito.
Mi ha colpito che Paolo dica che tutto cio' che pensiamo (di buono) viene dallo Spirito. Mi ricorda cio' che diceva Gesu' sulla vite e i tralci: se i tralci sono staccati dalla vite, non c'e' nessun frutto che possa maturare. E' bello pensare che cio' che pensiamo sia ispirato da Dio. Possa Dio guidare davvero tutti i nostri pensieri, parole e azioni della giornata!
Saturday, June 2, 2007
Ricercare la sapienza
Sir 51, 17-27
Oggi vorrei parlare della lettura dell'Antico testamento, invece che di quella del Nuovo, per una volta. Il Siracide e' un libro bellissimo, e questo passo lo e' in particolare. E' la riflessione di un uomo che davvero, onestamente, fin dalla giovinezza, ha cercato la via della sapienza:
Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la
sapienza nella preghiera. Davanti al santuario pregando la domandavo, e
sino alla fine la ricercherò.
Sapienza ricercata attraverso la preghiera. Che bello, si possono cosi' avere davvero frutti notevoli:
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò.
Bisogna fare un po' di attenzione per ascoltarla:
Chinai un poco l'orecchio per riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
Ed essere perseveranti, non solo nell'ascolto, ma nella _pratica_:
Sì, ho deciso di metterla in pratica; sono stato zelante nel bene, non resterò
confuso.La mia anima si è allenata in essa; fui diligente nel praticare la
legge. Ho steso le mani verso l'alto; ho deplorato che la si ignori. A lei
rivolsi il mio desiderio, e la trovai nella purezza. In essa acquistai
senno fin da principio; per questo non la abbandonerò.
Chissa' se saro' in grado, piu' avanti nella mia vita, di dire una cosa del genere della mia giovinezza, e della mia vita in generale?
(Image from Wikipedia)
Oggi vorrei parlare della lettura dell'Antico testamento, invece che di quella del Nuovo, per una volta. Il Siracide e' un libro bellissimo, e questo passo lo e' in particolare. E' la riflessione di un uomo che davvero, onestamente, fin dalla giovinezza, ha cercato la via della sapienza:
Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la
sapienza nella preghiera. Davanti al santuario pregando la domandavo, e
sino alla fine la ricercherò.
Sapienza ricercata attraverso la preghiera. Che bello, si possono cosi' avere davvero frutti notevoli:
Del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegrò.
Bisogna fare un po' di attenzione per ascoltarla:
Chinai un poco l'orecchio per riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso; renderò gloria a chi mi ha concesso la sapienza.
Ed essere perseveranti, non solo nell'ascolto, ma nella _pratica_:
Sì, ho deciso di metterla in pratica; sono stato zelante nel bene, non resterò
confuso.La mia anima si è allenata in essa; fui diligente nel praticare la
legge. Ho steso le mani verso l'alto; ho deplorato che la si ignori. A lei
rivolsi il mio desiderio, e la trovai nella purezza. In essa acquistai
senno fin da principio; per questo non la abbandonerò.
Chissa' se saro' in grado, piu' avanti nella mia vita, di dire una cosa del genere della mia giovinezza, e della mia vita in generale?
(Image from Wikipedia)
Preghiera e fichi
Mc 11, 11-26
Nel brano di Vangelo di oggi ci sono molti spunti diversi. Una delle parti che colpisce chiunque legga questa parte e' la storia del fico, carico di foglie e non di frutti, che Gesu' vede in un momento in cui ha fame. Non trovando frutti, Gesu' lo maledisce, e in effetti poco tempo dopo i discepoli notano che il fico e' seccato. Eppure, aveva specificato Marco, non era la stagione dei fichi.
Ho trovato un commento molto interessante a questo episodio. L'idea di base e' che questo episodio e' una metafora, un po' come una parabola di quelle che Gesu' racconta, solo che fatta attraverso azioni e non parole, in questo caso. Il fico e' il simbolo di Gerusalemme, incapace di dare primizie e anticipare il raccolto: anche questo, simbolico, quindi. Lungi dall'anticipare il raccolto, i falsi maestri hanno fatto uccidere i profeti mandati prima di Gesu'. Un aspetto interessante del commento e' il risvolto finale della parabola-azione: Gesu' maledice il fico, in realta' innocente, e questo diventa legno secco. E cosi', il fico si puo' reidentificare ora con Gesu', appeso ad un legno secco, la croce, pur innocente.
Non so se questo commento risuona davvero fino in fondo in me, ma sicuramente ha un suo fascino. E' almeno un tentativo di capire, al contrario di quanto ho visto su altri siti..
Sicuramente, e' anche un simbolo della potenza della preghiera, che Gesu' sottolinea poi successivamente: "Tutto cio' che chiederete, abbiate fede di averlo ottenuto, e vi sara' dato." Interessante come subito dopo Gesu' incita al perdono:
"Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno,
perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri
peccati" - e poco prima, l'episodio del fico. Sembra plausibile che cio' che viene detto prima sia davvero simbolico, dato che nella 'realta'' della preghiera, ci viene chiesto di perdonare i nostri nemici, figuriamoci un povero fico non nella stagione dei frutti..
(Image from Wikipedia)
Nel brano di Vangelo di oggi ci sono molti spunti diversi. Una delle parti che colpisce chiunque legga questa parte e' la storia del fico, carico di foglie e non di frutti, che Gesu' vede in un momento in cui ha fame. Non trovando frutti, Gesu' lo maledisce, e in effetti poco tempo dopo i discepoli notano che il fico e' seccato. Eppure, aveva specificato Marco, non era la stagione dei fichi.
Ho trovato un commento molto interessante a questo episodio. L'idea di base e' che questo episodio e' una metafora, un po' come una parabola di quelle che Gesu' racconta, solo che fatta attraverso azioni e non parole, in questo caso. Il fico e' il simbolo di Gerusalemme, incapace di dare primizie e anticipare il raccolto: anche questo, simbolico, quindi. Lungi dall'anticipare il raccolto, i falsi maestri hanno fatto uccidere i profeti mandati prima di Gesu'. Un aspetto interessante del commento e' il risvolto finale della parabola-azione: Gesu' maledice il fico, in realta' innocente, e questo diventa legno secco. E cosi', il fico si puo' reidentificare ora con Gesu', appeso ad un legno secco, la croce, pur innocente.
Non so se questo commento risuona davvero fino in fondo in me, ma sicuramente ha un suo fascino. E' almeno un tentativo di capire, al contrario di quanto ho visto su altri siti..
Sicuramente, e' anche un simbolo della potenza della preghiera, che Gesu' sottolinea poi successivamente: "Tutto cio' che chiederete, abbiate fede di averlo ottenuto, e vi sara' dato." Interessante come subito dopo Gesu' incita al perdono:
"Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno,
perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri
peccati" - e poco prima, l'episodio del fico. Sembra plausibile che cio' che viene detto prima sia davvero simbolico, dato che nella 'realta'' della preghiera, ci viene chiesto di perdonare i nostri nemici, figuriamoci un povero fico non nella stagione dei frutti..
(Image from Wikipedia)
Wednesday, May 30, 2007
Servizio
Mc 10, 32-45
«Voi sapete che coloro che
sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano
su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere
grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi
sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per
essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per
molti»
Dopo la criptica fine dei versetti precedenti, Marco approfitta della domanda alquanto strana di due discepoli (stare alla destra e sinistra di Gesu' in Paradiso???) per dare l'occasione a Gesu' di spiegarsi meglio. Gesu' insiste ancora sull'impportanza di essere ultimi in quanto servitori. Addirittura, 'i servi di tutti'.. come diceva Elena, a volte gli ultimi li abbiamo proprio vicini: quanti non arrivano davvero ad una forma di saggezza servendo genitori, figli, sposi disabili o anziani? Siamo chiamati ad essere servi di tutti. L'azione avviene sempre nella nostra realta' quotidiana.
«Voi sapete che coloro che
sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano
su di esse il potere. Fra voi però non è così; ma chi vuol essere
grande tra voi si farà vostro servitore, e chi vuol essere il primo tra voi
sarà il servo di tutti. Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per
essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per
molti»
Dopo la criptica fine dei versetti precedenti, Marco approfitta della domanda alquanto strana di due discepoli (stare alla destra e sinistra di Gesu' in Paradiso???) per dare l'occasione a Gesu' di spiegarsi meglio. Gesu' insiste ancora sull'impportanza di essere ultimi in quanto servitori. Addirittura, 'i servi di tutti'.. come diceva Elena, a volte gli ultimi li abbiamo proprio vicini: quanti non arrivano davvero ad una forma di saggezza servendo genitori, figli, sposi disabili o anziani? Siamo chiamati ad essere servi di tutti. L'azione avviene sempre nella nostra realta' quotidiana.
Tuesday, May 29, 2007
Lasciare tutto
Mc 10, 28-31
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e
ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia
lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia
e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto
in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a
persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e
gli ultimi i primi».
Questo brano mi suona particolarmente vicino, dato che ho davvero lasciato alle spalle molte cose, per seguire una strada nuova, che spero in qualche modo coinvolga anche il seguito di Gesu' e della sua parola. Mi rendo conto che e' vero che piu' uno segue i comanadamenti, dando se stesso agli altri il piu' possibile, piu' 'fratelli, sorelle, madri e campi' nuovi trova. Quante persone mi sono state di conforto quasi come fratelli o genitori, al di la' del mondo. E spesso, forti legami si sono formati in chiesa, senza nemmeno conoscersi molto a fondo. Quanto a persecuzioni - per ora, davvero, non ne ho mai provate. Solitudine e tristezza al vedere persone molto distanti, magari ridicolizzazioni.
Gesu' tramite Marco conclude questo discorso in modo cosi' drastico, per farci pensare a chi dobbiamo porre in primo luogo, nei nostri incontri.
A proposito dell'abbandono, lasciare in modo definitivo non e' facile. Quanto tempo passo, dedicandomi ai miei 'campi', e ai miei amici o familiari, e quanto davvero alla condivisione di me stessa con gli ultimi? Cerchero' di vivere l'abbandono in ogni momento, in piccolo, visto che le cose grandi e drastiche non funzionano mai. :)
In quel tempo, Pietro disse a Gesù: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e
ti abbiamo seguito».
Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia
lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia
e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto
in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a
persecuzioni, e nel futuro la vita eterna. E molti dei primi saranno ultimi e
gli ultimi i primi».
Questo brano mi suona particolarmente vicino, dato che ho davvero lasciato alle spalle molte cose, per seguire una strada nuova, che spero in qualche modo coinvolga anche il seguito di Gesu' e della sua parola. Mi rendo conto che e' vero che piu' uno segue i comanadamenti, dando se stesso agli altri il piu' possibile, piu' 'fratelli, sorelle, madri e campi' nuovi trova. Quante persone mi sono state di conforto quasi come fratelli o genitori, al di la' del mondo. E spesso, forti legami si sono formati in chiesa, senza nemmeno conoscersi molto a fondo. Quanto a persecuzioni - per ora, davvero, non ne ho mai provate. Solitudine e tristezza al vedere persone molto distanti, magari ridicolizzazioni.
Gesu' tramite Marco conclude questo discorso in modo cosi' drastico, per farci pensare a chi dobbiamo porre in primo luogo, nei nostri incontri.
A proposito dell'abbandono, lasciare in modo definitivo non e' facile. Quanto tempo passo, dedicandomi ai miei 'campi', e ai miei amici o familiari, e quanto davvero alla condivisione di me stessa con gli ultimi? Cerchero' di vivere l'abbandono in ogni momento, in piccolo, visto che le cose grandi e drastiche non funzionano mai. :)
Sunday, May 27, 2007
Pentecoste
Oggi e' Pentecoste! Il prete che prediligo diceva che e' davvero una delle feste maggiori della Chiesa. Avere letto almeno qualcuna delle letture della scorsa settimana mi ha aiutata ad entrare nell'atmosfera.
E' la festa della venuta dello Spirito! Tutto e' rosso, come il sangue, e come la passione. Tutto e' in fiore.
Lo Spirito arriva sui discepoli con manifestazioni molto diverse:
Atti degli Apostoli
Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come
di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si
trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si
posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e
cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il
potere d'esprimersi.
Giovanni 20
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Lo Spirito e' un vento. Soffia potente, divampa in lingue di fuoco. Oppure e' un respiro. Permette alle persone di comunicare davvero (parlano nella lingua degli altri), da' sapienza e discernimento.
E' la presenza di Dio in noi, che ci unifica a lui e tra noi stessi.
Ho trovato su YouTube una bella versione di Victimae Paschali (incredibile cosa non si trovi su questo strano sito..). Mi piace molto, ed e' la 'sequenza' tipica della Pentecoste.
E per finire, 'Veni Sancte Spiritu' nella versione di Taize' (sempre da Youtube)
Sapete cos'e' Taize'? E' un monastero in Francia, vicino a Parigi, dove convivono monaci ortodossi, cattolici e protestanti. Il fondatore e' Frere Roger. Sono aperti all'ospitalita' di giovani da tutto il mondo, che vanno d'estate, vivendo in campeggio, e partecipando alla vita comunitaria con preghiere, servizio, e meditazioni bibliche. Io sono andata molti anni fa, ed e' stata un'esperienza bellissima. La loro spiritualita' si basa su preghiere cantate, con versi molto semplici, che si ripetono molte volte, per farle penetrare in chi ascolta e chi canta. Ogni tanto cerco di ascoltare queste preghiere, sono sempre molto commuoventi e forti.
E' la festa della venuta dello Spirito! Tutto e' rosso, come il sangue, e come la passione. Tutto e' in fiore.
Lo Spirito arriva sui discepoli con manifestazioni molto diverse:
Atti degli Apostoli
Venne all'improvviso dal cielo un rombo, come
di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si
trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si
posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e
cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il
potere d'esprimersi.
Giovanni 20
Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anch'io mando voi». Dopo aver detto questo, alitò su di loro e disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi».
Lo Spirito e' un vento. Soffia potente, divampa in lingue di fuoco. Oppure e' un respiro. Permette alle persone di comunicare davvero (parlano nella lingua degli altri), da' sapienza e discernimento.
E' la presenza di Dio in noi, che ci unifica a lui e tra noi stessi.
Ho trovato su YouTube una bella versione di Victimae Paschali (incredibile cosa non si trovi su questo strano sito..). Mi piace molto, ed e' la 'sequenza' tipica della Pentecoste.
E per finire, 'Veni Sancte Spiritu' nella versione di Taize' (sempre da Youtube)
Sapete cos'e' Taize'? E' un monastero in Francia, vicino a Parigi, dove convivono monaci ortodossi, cattolici e protestanti. Il fondatore e' Frere Roger. Sono aperti all'ospitalita' di giovani da tutto il mondo, che vanno d'estate, vivendo in campeggio, e partecipando alla vita comunitaria con preghiere, servizio, e meditazioni bibliche. Io sono andata molti anni fa, ed e' stata un'esperienza bellissima. La loro spiritualita' si basa su preghiere cantate, con versi molto semplici, che si ripetono molte volte, per farle penetrare in chi ascolta e chi canta. Ogni tanto cerco di ascoltare queste preghiere, sono sempre molto commuoventi e forti.
Thursday, May 24, 2007
La preghiera si estende - mistica dell'unita' nello Spirito
Subito dopo avere pregato per i discepoli, Gesu' aggiunge (Gv. 17,20-26):
Non prego solo per questi, ma anche per coloro che per la loro parola crederanno in me.
Perche' tutti siano una cosa sola.
Questo tema e' molto importante per Gesu' in questo momento culmine della sua vita: che tutti davvero siano una cosa sola:
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anche loro una cosa sola..
Cioe', i discepoli e tutti i credenti sono in relazione tra loro come il Padre e il Figlio!
Gesu' spiega come cio' e ' possibile:
Io in loro e tu in me, perche' siano perfetti nell'unita'.
Cioe': Gesu' manda in noi il suo Spirito, e questa e' la sua presenza in noi.. quindi, se lui e' in ognuno di noi, ognuno di noi sara' una cosa sola con gli altri.. questa e' la speranza, certezza, di Gesu'.
La presenza di Gesu' e' strettamente legata all'amore del Padre:
tu li hai amati come hai amato me... l'amore con il quale mi hai mandato sia in essi, e io in loro.
Lo spirito, l'amore di Dio per Gesu' e per noi, entra in noi.
Gesu' prega anche che noi possiamo contemplare la sua gloria. Vuole continuare ad essere con noi sempre, anche dopo la nostra morte.
Questa pagina di Giovanni e' davvero mistica. Ho iniziato a leggere un'introduzione alla Bhagavad Gita, e anche in questo testo uno dei temi fondamentali e' quello dell'unita' di tutto, che solo chi e' illuminato spiritualmente puo' cogliere.
Gesu' ci dice come fatto che noi siamo una cosa sola, ricevendo lo Spirito. Per noi pero' e' difficile accorgercene, probabilmente, come dice il testo hindu. Potremmo provare a sentirla cercando di sentire lo Spirito e l'amore di Dio in noi. Allora, il nostro sguardo verso il mondo cambierebbe, e probabilmente, le distinzioni tra noi e gli altri cesserebbero di esistere.
(Image from Franciscan Missionaries of Mary in the USA)
Non prego solo per questi, ma anche per coloro che per la loro parola crederanno in me.
Perche' tutti siano una cosa sola.
Questo tema e' molto importante per Gesu' in questo momento culmine della sua vita: che tutti davvero siano una cosa sola:
Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anche loro una cosa sola..
Cioe', i discepoli e tutti i credenti sono in relazione tra loro come il Padre e il Figlio!
Gesu' spiega come cio' e ' possibile:
Io in loro e tu in me, perche' siano perfetti nell'unita'.
Cioe': Gesu' manda in noi il suo Spirito, e questa e' la sua presenza in noi.. quindi, se lui e' in ognuno di noi, ognuno di noi sara' una cosa sola con gli altri.. questa e' la speranza, certezza, di Gesu'.
La presenza di Gesu' e' strettamente legata all'amore del Padre:
tu li hai amati come hai amato me... l'amore con il quale mi hai mandato sia in essi, e io in loro.
Lo spirito, l'amore di Dio per Gesu' e per noi, entra in noi.
Gesu' prega anche che noi possiamo contemplare la sua gloria. Vuole continuare ad essere con noi sempre, anche dopo la nostra morte.
Questa pagina di Giovanni e' davvero mistica. Ho iniziato a leggere un'introduzione alla Bhagavad Gita, e anche in questo testo uno dei temi fondamentali e' quello dell'unita' di tutto, che solo chi e' illuminato spiritualmente puo' cogliere.
Gesu' ci dice come fatto che noi siamo una cosa sola, ricevendo lo Spirito. Per noi pero' e' difficile accorgercene, probabilmente, come dice il testo hindu. Potremmo provare a sentirla cercando di sentire lo Spirito e l'amore di Dio in noi. Allora, il nostro sguardo verso il mondo cambierebbe, e probabilmente, le distinzioni tra noi e gli altri cesserebbero di esistere.
(Image from Franciscan Missionaries of Mary in the USA)
Tuesday, May 22, 2007
Preghiera speciale
Giovanni 17, 1-11
Gesu' prega in modo speciale per i suoi discepoli, poco prima di morire.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.
Con queste parole, Gesu' ci da' la sua eredita': io lascio il mondo, ma voi ci restate, e io sono glorificato in voi, tramite cio' che fate, e tramite cio' che avete compreso:
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo
Non e' incredibile, questa definizione di vita eterna? Vita eterna e' conoscenza, Comprensione dei misteri del mondo e dell'uomo, attraverso Dio. Questo Gesu' spera di averci trasmesso.
Gesu' prega in modo speciale per i suoi discepoli, poco prima di morire.
Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue e tutte le cose tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.
Con queste parole, Gesu' ci da' la sua eredita': io lascio il mondo, ma voi ci restate, e io sono glorificato in voi, tramite cio' che fate, e tramite cio' che avete compreso:
Questa è la vita eterna: che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo
Non e' incredibile, questa definizione di vita eterna? Vita eterna e' conoscenza, Comprensione dei misteri del mondo e dell'uomo, attraverso Dio. Questo Gesu' spera di averci trasmesso.
Monday, May 21, 2007
Io ho vinto il mondo
Giovanni 16, 32-33
Vi ho detto queste cose perche' abbiate pace in me. Voi avete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia, perche' io ho vinto il mondo!
Torna il tema della pace, in questo caso chiaramente legata alla tribolazione. Gesu' sa che i discepoli avranno problemi nella vita 'nel mondo', ma lui, ci dice, lo ha vinto! Perche' ha vinto la morte? Forse, perche' ha potuto darci lo Spirito, che rimane con noi _nel_ mondo.
Riporto qui un passaggio che e' di commento da parte del sito 'silvestrini.org' , che mi manda le letture quotidianamente:
" "Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo". Iniziamo da oggi una settimana che dovrebbe essere per ogni cristiano, per tutti noi, di intensa preparazione alla discesa dello Spirito Santo e ciò nella ferma convinzione che domenica prossima non celebreremo un semplice ricordo di un evento passato e straordinario, ma il ripetersi di una nuova pentecoste, che, se ci troverà pronti ed accoglienti, ci consentirà di ricevere ancora in pienezza quel dono. Sulla scia della promessa del Consolatore, Gesù interviene ancora una volta a rincuorare i suoi discepoli e tutti noi ripetendoci: "Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo". Quante volte il dilagare e la spettacolarizzazione del male ci vorrebbero convincere di essere sopraffatti e perdenti! Quante volte il male che si annida nei nostri cuori, vorrebbe fare della nostra vita una tomba! "
E' vero, e' spesso difficile trovare un senso, una luce in cio' che succede intorno (persino dentro) a noi. Eppure Gesu' insiste con la sua folle promessa. Sentendo il suo Spirito in noi forse possiamo tentare di accendere un lumino di senso nel mondo che ci circonda.
Vi ho detto queste cose perche' abbiate pace in me. Voi avete tribolazione nel mondo, ma abbiate fiducia, perche' io ho vinto il mondo!
Torna il tema della pace, in questo caso chiaramente legata alla tribolazione. Gesu' sa che i discepoli avranno problemi nella vita 'nel mondo', ma lui, ci dice, lo ha vinto! Perche' ha vinto la morte? Forse, perche' ha potuto darci lo Spirito, che rimane con noi _nel_ mondo.
Riporto qui un passaggio che e' di commento da parte del sito 'silvestrini.org' , che mi manda le letture quotidianamente:
" "Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo". Iniziamo da oggi una settimana che dovrebbe essere per ogni cristiano, per tutti noi, di intensa preparazione alla discesa dello Spirito Santo e ciò nella ferma convinzione che domenica prossima non celebreremo un semplice ricordo di un evento passato e straordinario, ma il ripetersi di una nuova pentecoste, che, se ci troverà pronti ed accoglienti, ci consentirà di ricevere ancora in pienezza quel dono. Sulla scia della promessa del Consolatore, Gesù interviene ancora una volta a rincuorare i suoi discepoli e tutti noi ripetendoci: "Abbiate fiducia: io ho vinto il mondo". Quante volte il dilagare e la spettacolarizzazione del male ci vorrebbero convincere di essere sopraffatti e perdenti! Quante volte il male che si annida nei nostri cuori, vorrebbe fare della nostra vita una tomba! "
E' vero, e' spesso difficile trovare un senso, una luce in cio' che succede intorno (persino dentro) a noi. Eppure Gesu' insiste con la sua folle promessa. Sentendo il suo Spirito in noi forse possiamo tentare di accendere un lumino di senso nel mondo che ci circonda.
Tuesday, May 8, 2007
Dare la pace (Lc 14,27-31)
Il Vangelo di oggi non e' piu' preso da Giovanni. Ma anche Luca, in questo passaggio, e' enigmatico.
'Vi lascio la pace, vi do' la mia pace. Non come la da' il mondo, io la do' a voi'.
Cosa significa esattamente, 'dare la pace'? Come da' la pace, il mondo?
La pace non e' un oggetto che si puo' fisicamente dare a qualcuno. Ci sono strumenti che si possono dare, per produrre pace. Gesu' si sta riferendo al fatto che 'il mondo' da' una pace finta, nel senso che procura strumenti che ti fanno sentire in pace senza veramente esserlo? Per esempio, strumenti che ottundono le nostre facolta' di critica e ci fanno pensare che tutto vada bene.. purche' seguiamo certi standard, o compriamo determinati oggetti?
La pace di Gesu' e' come sappiamo una pace pericolosa: la maggior parte dei suoi discepoli e' morta malamente, per mano di qualcuno che non poteva sopportare il messaggio portato. D'altro canto, e' proprio cio' che succede a Gesu'. Pero', allo stesso tempo, e' 'pace'. Porta al non avere timore, al sentire di essere dimora di Dio.
Non solo e' un'altra pace, ma e' anche donata in 'modo' diverso ('non _come_ la da' il mondo, io la do' a voi): viene donata attraverso una comunione completa, raggiunta a spese della vita di Gesu' su questa terra. La pace del mondo, per quanto tenti di essere vera pace (quella che richiediamo nelle manifestazioni contro le guerre, per esempio) e' sempre effimera, purtroppo.
'Vi lascio la pace, vi do' la mia pace. Non come la da' il mondo, io la do' a voi'.
Cosa significa esattamente, 'dare la pace'? Come da' la pace, il mondo?
La pace non e' un oggetto che si puo' fisicamente dare a qualcuno. Ci sono strumenti che si possono dare, per produrre pace. Gesu' si sta riferendo al fatto che 'il mondo' da' una pace finta, nel senso che procura strumenti che ti fanno sentire in pace senza veramente esserlo? Per esempio, strumenti che ottundono le nostre facolta' di critica e ci fanno pensare che tutto vada bene.. purche' seguiamo certi standard, o compriamo determinati oggetti?
La pace di Gesu' e' come sappiamo una pace pericolosa: la maggior parte dei suoi discepoli e' morta malamente, per mano di qualcuno che non poteva sopportare il messaggio portato. D'altro canto, e' proprio cio' che succede a Gesu'. Pero', allo stesso tempo, e' 'pace'. Porta al non avere timore, al sentire di essere dimora di Dio.
Non solo e' un'altra pace, ma e' anche donata in 'modo' diverso ('non _come_ la da' il mondo, io la do' a voi): viene donata attraverso una comunione completa, raggiunta a spese della vita di Gesu' su questa terra. La pace del mondo, per quanto tenti di essere vera pace (quella che richiediamo nelle manifestazioni contro le guerre, per esempio) e' sempre effimera, purtroppo.
Monday, May 7, 2007
Dimora di Dio
(San Miniato al monte, Firenze)
Signore, dove abiti? E' una delle frasi iniziali del vangelo di Giovanni, se non ricordo male, detta da una dei discepoli. Gesu' ci da' la risposta molti capitoli dopo (Gv 14, 23):
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre
mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Noi possiamo diventare la dimora di Dio! Non solo si manifesta a noi, ma _in_ noi! Per ottenere cio', bisogna amare Gesu'. Se uno ama Gesu', osserva i suoi comandamenti, e lui e il Padre possono trovare un cuore pieno di pace e di forza in cui dimorare.. e poco dopo, Gesu' spiega come lo Spirito ricordera' e insegnera' cio' che Gesu' ha detto, quando lui non sara' piu' sulla terra. Affinche' ci sia piu' facile diventare Dimore per sempre..
Signore, dove abiti? E' una delle frasi iniziali del vangelo di Giovanni, se non ricordo male, detta da una dei discepoli. Gesu' ci da' la risposta molti capitoli dopo (Gv 14, 23):
Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre
mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Noi possiamo diventare la dimora di Dio! Non solo si manifesta a noi, ma _in_ noi! Per ottenere cio', bisogna amare Gesu'. Se uno ama Gesu', osserva i suoi comandamenti, e lui e il Padre possono trovare un cuore pieno di pace e di forza in cui dimorare.. e poco dopo, Gesu' spiega come lo Spirito ricordera' e insegnera' cio' che Gesu' ha detto, quando lui non sara' piu' sulla terra. Affinche' ci sia piu' facile diventare Dimore per sempre..
Thursday, May 3, 2007
Presenza del Padre
"Io sono nel Padre, e il Padre e' in me. Il Padre che e' in me compie le sue opere. Anche chi crede in me, compira' le opere che io copio, e ne fara' di piu' grandi" Giovanni 14.
Immensa missione a cui siamo chiamati. Immensa promessa di Gesu' (chiedete nel mio nome, e vi verra' accordato).
E al contempo, oggi leggiamo il salmo 18:
"I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola."
Le opere di Dio sono evidenti a chi le puo' vedere e ascoltare, e puo' essere difficile cosi' come per i discepoli riconoscere il Padre dalle sue opere in Gesu'. Tutto ci parla di lui. E noi stessi siamo invitati a diventare parte di questo spettacolo, attivamente, accettando il Padre in noi.
(Redwood trees in Muir woods)
Immensa missione a cui siamo chiamati. Immensa promessa di Gesu' (chiedete nel mio nome, e vi verra' accordato).
E al contempo, oggi leggiamo il salmo 18:
"I cieli narrano la gloria di Dio,
e l'opera delle sue mani annunzia il firmamento.
Il giorno al giorno ne affida il messaggio
e la notte alla notte ne trasmette notizia.
Non è linguaggio e non sono parole
di cui non si oda il suono.
Per tutta la terra si diffonde la loro voce
e ai confini del mondo la loro parola."
Le opere di Dio sono evidenti a chi le puo' vedere e ascoltare, e puo' essere difficile cosi' come per i discepoli riconoscere il Padre dalle sue opere in Gesu'. Tutto ci parla di lui. E noi stessi siamo invitati a diventare parte di questo spettacolo, attivamente, accettando il Padre in noi.
(Redwood trees in Muir woods)
Sunday, April 22, 2007
Pietro, mi ami tu?
Il vangelo di oggi e' quel bellissimo passo di Giovanni, in cui i discepoli a pesca non riconoscono Gesu', all'inizio, fino a quando Gesu' non gli indica dove gettare le reti per prendere piu' pesci. Dopo avergli preparato una colazione a base di pesci, Gesu' chiede a Pietro per ben tre volte se Pietro lo 'ami'. Pietro risponde sempre di si', e l'ultima volta e' quasi sconosolato dal fatto che Gesu' continui a chiedere.
Il prete di oggi (il mio preferito, il piu' anziano della chiesa in cui vado) ha fatto notare una cosa interessantissima su questo passaggio. Come molti sapranno, 'amare' in greco si puo' dire 'eros', cioe' attrazione fisica, 'filia', cioe' rispetto, volere bene, e 'agape', cioe' amore incondizionato e disposto al sacrificio.
Gesu' chiede a Pietro se ha 'agape' per lui, e Pietro risponde 'Si' Signore, io ho 'filia' per te'. Cio' si ripete due volte, finche' alla terza volte, Gesu' chiede 'Pietro, hai 'filia' per me?'. Non e' incredibile? Sono andata a controllare sul testo greco online se fosse vero, ed e' vero! Non e' Pietro che finalmente comprende, e cambia risposta, ma e' Gesu' che si adatta a Pietro. Gesu' ama davvero incodizionatamente Pietro, al punto da accettare che Pietro non sia ancora pronto ad amarlo incondizionatamente come lui gli chiede. Anche se, alla fine del brano che abbiamo sentito, lo avverte.. verrai portato in posti in cui non vorrai andare.. anche se proviamo solo 'filia', cio' e' sufficiente. Il Signore lavorera' in noi per completare il nostro piccolo amore.
Il prete di oggi (il mio preferito, il piu' anziano della chiesa in cui vado) ha fatto notare una cosa interessantissima su questo passaggio. Come molti sapranno, 'amare' in greco si puo' dire 'eros', cioe' attrazione fisica, 'filia', cioe' rispetto, volere bene, e 'agape', cioe' amore incondizionato e disposto al sacrificio.
Gesu' chiede a Pietro se ha 'agape' per lui, e Pietro risponde 'Si' Signore, io ho 'filia' per te'. Cio' si ripete due volte, finche' alla terza volte, Gesu' chiede 'Pietro, hai 'filia' per me?'. Non e' incredibile? Sono andata a controllare sul testo greco online se fosse vero, ed e' vero! Non e' Pietro che finalmente comprende, e cambia risposta, ma e' Gesu' che si adatta a Pietro. Gesu' ama davvero incodizionatamente Pietro, al punto da accettare che Pietro non sia ancora pronto ad amarlo incondizionatamente come lui gli chiede. Anche se, alla fine del brano che abbiamo sentito, lo avverte.. verrai portato in posti in cui non vorrai andare.. anche se proviamo solo 'filia', cio' e' sufficiente. Il Signore lavorera' in noi per completare il nostro piccolo amore.
Thursday, April 5, 2007
La piu' bella messa di Giovedi' santo
Questa sera sono andata alla messa del giovedi' santo. E' stata una delle piu' belle celebrazioni della mia vita. Mi sono sentita davvero fortunata a partecipare ad un tale 'servizio' senza avere fatto nulla di particolare.
C'erano delle musiche bellissime, e poi, la cosa piu' particolare e commuovente, e' che hanno permesso a _tutti_ quelli che volevano, nella chiesa, di fare il lavaggio dei piedi e di farsi lavare i piedi. Hanno appositamente chiesto di fare sia la parte 'attiva', ossia lavare i piedi, sia quella 'passiva', ossia accettare il lavaggio. Sono andate tantissime persone! C'erano sedici 'stazioni' in tutta la chiesa. Io purtoppo non sono potuta andare :( - per una volta avevo la gonna con una calzamaglia, non potevo fare uno spogliarello in chiesa!!!!!
Inoltre, subito dopo l'offertorio, alcune persone hanno fatto una danza molto semplice e bella, con delle spighe di grano, simboleggiando la morte e la rinascita. L'ho trovato bellissimo!
(da questo strano sito..)
Comunque, la parola di oggi e' tutta incentrata sul servizio: servire gli altri come Gesu' ha servito noi, al punto di dare la propria vita. Il lavaggio dei piedi fatto da tutte le persone nella chiesa mi ha colpito molto, perche' ha davvero rotto le barriere personali che tutti solitamente hanno, facendo toccare una parte di solito considerata quasi 'sporca' di persone estranee. Un servizio fisico che ha portato ad un'unione spirituale.
Durante la lettura del Vangelo di Giovanni, ho notato come anche in Giovanni in realta' sia scritto che Satana aveva dato l'idea del tradimento a Giuda prima ancora dell'ultima cena. Comunque, un'altra cosa che mi ha fatto riflettere e' stata la lettura della lettera di Paolo, in cui si ripetono le stesse parole che diciamo ad ogni messa durante l'eucarestia: "questo e' il mio corpo, dato per voi e per tutti.. questo e' il mio sangue, versato per voi e per tutti.. ". Lo da' a tutti, incluso Giuda, il traditore! E non sono il suo pane e il suo vino fonte di salvezza? Possibilita' di redenzione? Mi ha fatto venire i brividi pensare che in alcune occasioni anch'io posso essere in realta' 'traditrice'. Quante volte tradisco le mie promesse, anche solo quando passo davanti ad un povero e mi volto dall'altra parte? Non sto tradendo Gesu' presente tra noi? Sono contenta che Gesu' dia il pane e il vino e lavi i piedi anche ai traditori. E' almeno una speranza.
(Giotto, Cappella degli Scrovegni, di nuovo da questo bel sito)
C'erano delle musiche bellissime, e poi, la cosa piu' particolare e commuovente, e' che hanno permesso a _tutti_ quelli che volevano, nella chiesa, di fare il lavaggio dei piedi e di farsi lavare i piedi. Hanno appositamente chiesto di fare sia la parte 'attiva', ossia lavare i piedi, sia quella 'passiva', ossia accettare il lavaggio. Sono andate tantissime persone! C'erano sedici 'stazioni' in tutta la chiesa. Io purtoppo non sono potuta andare :( - per una volta avevo la gonna con una calzamaglia, non potevo fare uno spogliarello in chiesa!!!!!
Inoltre, subito dopo l'offertorio, alcune persone hanno fatto una danza molto semplice e bella, con delle spighe di grano, simboleggiando la morte e la rinascita. L'ho trovato bellissimo!
(da questo strano sito..)
Comunque, la parola di oggi e' tutta incentrata sul servizio: servire gli altri come Gesu' ha servito noi, al punto di dare la propria vita. Il lavaggio dei piedi fatto da tutte le persone nella chiesa mi ha colpito molto, perche' ha davvero rotto le barriere personali che tutti solitamente hanno, facendo toccare una parte di solito considerata quasi 'sporca' di persone estranee. Un servizio fisico che ha portato ad un'unione spirituale.
Durante la lettura del Vangelo di Giovanni, ho notato come anche in Giovanni in realta' sia scritto che Satana aveva dato l'idea del tradimento a Giuda prima ancora dell'ultima cena. Comunque, un'altra cosa che mi ha fatto riflettere e' stata la lettura della lettera di Paolo, in cui si ripetono le stesse parole che diciamo ad ogni messa durante l'eucarestia: "questo e' il mio corpo, dato per voi e per tutti.. questo e' il mio sangue, versato per voi e per tutti.. ". Lo da' a tutti, incluso Giuda, il traditore! E non sono il suo pane e il suo vino fonte di salvezza? Possibilita' di redenzione? Mi ha fatto venire i brividi pensare che in alcune occasioni anch'io posso essere in realta' 'traditrice'. Quante volte tradisco le mie promesse, anche solo quando passo davanti ad un povero e mi volto dall'altra parte? Non sto tradendo Gesu' presente tra noi? Sono contenta che Gesu' dia il pane e il vino e lavi i piedi anche ai traditori. E' almeno una speranza.
(Giotto, Cappella degli Scrovegni, di nuovo da questo bel sito)
Wednesday, April 4, 2007
Ancora sull'ultima cena (Mt.26,14-25)
La liturgia di questa settimana ci presenta l'Ultima cena vista da tutti gli Evangelisti. Oggi la leggiamo in Matteo. Il punto di vista di Matteo e' piuttosto diverso da quello di Giovanni. La decisione del tradimento e' chiaramente presa da Giuda prima dell'annuncio durante la cena. La sua domanda 'Sono forse io?' suona incredibile.. non si rende conto, Giuda di quello che ha appena detto ai sacerdoti? Ha appena accettato trenta monete d'argento per consegnare Gesu'. Piu' tradimento di cosi'... Sta cenando con la persona che ha venduto. Completamente senza motivo, per trenta monete d'argento..
Nota parallela: la Pasqua celebrata da Gesu' e i discepoli e' Pesach, tuttora commemorata dagli ebrei in questa stessa settimana, a ricordo della cena fatta in fretta dagli Ebrei poco prima di fuggire nel deserto. Le porte di coloro che si salvano dalla morte erano macchiate con sangue di un agnello. Noi chiamiamo Gesu' "agnello di Dio"...
(Image taken from here, there is also a little story of Pesach lived by a little girl)
Nota parallela: la Pasqua celebrata da Gesu' e i discepoli e' Pesach, tuttora commemorata dagli ebrei in questa stessa settimana, a ricordo della cena fatta in fretta dagli Ebrei poco prima di fuggire nel deserto. Le porte di coloro che si salvano dalla morte erano macchiate con sangue di un agnello. Noi chiamiamo Gesu' "agnello di Dio"...
(Image taken from here, there is also a little story of Pesach lived by a little girl)
Tuesday, April 3, 2007
La rivelazione dell'ultima cena (Gv. 13)
Il vangelo di oggi ci porta a riflettere di nuovo sull'ultima cena. Questa volta Giovanni ci fa vedere un maggiore dialogo tra Gesu' e i discepoli, e in particolare, c'e' una scena di vicinanza fisica e spirituale che e' del tutto assente in Luca. Sembra che Giovanni voglia sottolineare come almeno alcuni dei discepoli capiscano l'angoscia di Gesu': "reclinandosi così sul petto di Gesù, gli disse: «Signore, chi è?» " (Gv 13, 25). Questo gesto e' dipinto meravigliosamente da Giotto:
(clicca qui per il sito originale)
C'e' un altro aspetto che Giovanni sembra sottolineare, e cioe' come Giuda, il traditore, prenda la decisione di tradire immediatamente dopo il gesto amichevole di Gesu' che gli da' un boccone di pane, e dopo le sue enigmatiche parole ("Quello che devi fare fallo al più presto", "Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte"). Giuda sembra preso da una forza al di fuori di se'. Cosi' come Pietro, quando rinneghera' Gesu', sembra quasi non rendersi conto di cio' che sta facendo (e non e' cio' che Gesu' chiede sulla croce: "Padre, perdonali, perche' non sanno quello che fanno"?). Una grande differenza tra Pietro e Giuda e' che Pietro si pente, e piange lacrime amare, mentre Giuda non si pente.. quando ci prova, non si rivolge a Dio, ma ai sacerdoti, che rifiutano di riprendersi il denaro datogli. Rifiutato dagli uomini, l'unica soluzione che vede Giuda e' il suicidio. Che triste storia. Stara' pensando anche a questo, Gesu', quando si 'commuove profondamente' nell'annunciare il tradimento?
(clicca qui per il sito originale)
C'e' un altro aspetto che Giovanni sembra sottolineare, e cioe' come Giuda, il traditore, prenda la decisione di tradire immediatamente dopo il gesto amichevole di Gesu' che gli da' un boccone di pane, e dopo le sue enigmatiche parole ("Quello che devi fare fallo al più presto", "Preso il boccone, egli subito uscì. Ed era notte"). Giuda sembra preso da una forza al di fuori di se'. Cosi' come Pietro, quando rinneghera' Gesu', sembra quasi non rendersi conto di cio' che sta facendo (e non e' cio' che Gesu' chiede sulla croce: "Padre, perdonali, perche' non sanno quello che fanno"?). Una grande differenza tra Pietro e Giuda e' che Pietro si pente, e piange lacrime amare, mentre Giuda non si pente.. quando ci prova, non si rivolge a Dio, ma ai sacerdoti, che rifiutano di riprendersi il denaro datogli. Rifiutato dagli uomini, l'unica soluzione che vede Giuda e' il suicidio. Che triste storia. Stara' pensando anche a questo, Gesu', quando si 'commuove profondamente' nell'annunciare il tradimento?
Un’altra cena da Marta e Maria
Gesu’ va di nuovo a casa dei suoi amici. Probabilmente sente che la sua ora e’ vicina, e vuole visitare il piu’ possibile tutti coloro a cui vuole bene. Per cui ci e’ concesso di vederlo nuovamente a cena da Marta e Maria.. ancora una volta, e’ Marta a servire. Ma in questa scena, Marta non si lamenta come la prima volta che ci viene introdotta. Serve gioiosamente Gesu’ e tutti gli altri commensali, incluso suo fratello, che era morto, ed ora e’ risorto e mangia ancora con loro!
Maria sente anche lei che c’e’ qualcosa di particolare nella visita di Gesu’, e vuole dargli tutto cio’ che puo’. Ha un vasetto di unguento profumato, chissa’ da quanto tempo lo conservava, non osando usarlo per se stessa.. e ora ha pensato che era il momento opportuno. Lo usa per onorare Gesu’, i suoi stanchi piedi, si inchina a lui. E’ interessante notare come sia Marta sia Maria si prendano cura del corpo di Gesu’, mostrando cosi’ il loro amore per lui.
Questa bellissima scena e’ turbata da Giuda, e a noi viene turbata ancora di piu’ dato che Giovanni ci comunica la vera motivazione della frase di Giuda, ladro. E al culmine, siamo ulteriormente turbati dal sentire la reazione dei sommi sacerdoti. Maria si comporta come una vera sacerdotessa, con questo atto in cui molti hanno visto un’anticipazione della sepoltura di Gesu’, mentre i ‘sommi’ sacerdoti sono degli assassini. Penso che Giovanni sia l’unico evangelista a puntualizzare che anche Lazzaro e’ oggetto delle loro trame di morte. Non solo Gesu’, ma anche coloro che sono stati toccati, guariti, resuscitati da lui, sono a rischio dell’odio di coloro che non vogliono vedere.
(Dinah Roe Kendall, from this website)- I really like this modernized scene. The woman on the left must be Marta. She's looking at the scene smiling. She agrees with her sister.
Maria sente anche lei che c’e’ qualcosa di particolare nella visita di Gesu’, e vuole dargli tutto cio’ che puo’. Ha un vasetto di unguento profumato, chissa’ da quanto tempo lo conservava, non osando usarlo per se stessa.. e ora ha pensato che era il momento opportuno. Lo usa per onorare Gesu’, i suoi stanchi piedi, si inchina a lui. E’ interessante notare come sia Marta sia Maria si prendano cura del corpo di Gesu’, mostrando cosi’ il loro amore per lui.
Questa bellissima scena e’ turbata da Giuda, e a noi viene turbata ancora di piu’ dato che Giovanni ci comunica la vera motivazione della frase di Giuda, ladro. E al culmine, siamo ulteriormente turbati dal sentire la reazione dei sommi sacerdoti. Maria si comporta come una vera sacerdotessa, con questo atto in cui molti hanno visto un’anticipazione della sepoltura di Gesu’, mentre i ‘sommi’ sacerdoti sono degli assassini. Penso che Giovanni sia l’unico evangelista a puntualizzare che anche Lazzaro e’ oggetto delle loro trame di morte. Non solo Gesu’, ma anche coloro che sono stati toccati, guariti, resuscitati da lui, sono a rischio dell’odio di coloro che non vogliono vedere.
(Dinah Roe Kendall, from this website)- I really like this modernized scene. The woman on the left must be Marta. She's looking at the scene smiling. She agrees with her sister.
Saturday, March 31, 2007
Ultima cena, ultimi momenti in vita, crocifissione
Volevo leggere le letture di domani in anticipo, perche' nella chiesa in cui vado non riesco sempre a capire cio' che i lettori stanno dicendo.. e domani e' un giorno importante..
Queste letture mi rattristano sempre tanto, anche se ci sono alcuni momenti quasi gioiosi. Gesu' e' completamente incompreso. E' arrivato al punto di dare il suo corpo e il suo sangue. Cerca di spiegarlo ai discepoli in anticipo, ma loro non capiscono proprio nulla. Non credo sia in tutti i Vangeli, ma in Luca, che leggiamo quest'anno, c'e' uno stridente contrasto tra l'annuncio della morte di Gesu' e il conflitto che si instaura tra i discepoli su chi sia il piu' grande. Trovo assolutamente incredibile che non si siano nemmeno chiesti esattamente cosa stesse per succedere, perche' Gesu' improvvisamente abbia detto che quella sarebbe stata l'ultima volta che lui avrebbe potuto bere e mangiare con loro.. Quindi, e' solo persino con i piu' intimi, persino alla cena che ha voluto condividere con loro con tanta anticipazione (ce lo dice all'inizio: Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22, 14).
Non solo non e' capito in quel momento, ma nemmeno in seguito, quando si ferma a pregare. L'accenno di Luca al fatto che i discepoli fossero tristi e' un po' un sollievo, rispetto alla loro apparente obnubilazione. Tradito con un bacio, e' subito abbandonato da tutti. Anche da colui che era stato avvertito, Pietro. Ma Pietro e' anche il primo a 'ravvedersi', piangendo amaramente.
E ancora, che tristezza i due romani, assolutamente indifferenti alla vita di quest'uomo, seppure da entrambi riconosciuto innocente. E la folla, che urla 'crocifiggilo'. La folla e' sempre pericolosa, le persone non pensano quando sono in tante e qualcuno le istiga. Altri scherni, la tragedia e' sempre piu' buia.
Le uniche persone che piangono sono le donne, a cui pero' Gesu' si rivolge in modo molto duro. I loro figli lo stanno crocifiggendo.
Unico momento di luce: il brigante che chiede a Gesu' di essere nel suo regno. E' l'unico che si rivolge a Gesu' con sincerita', e infatti, e' l'unico a cui Gesu' risponde. Non e' incredibile che siamo risollevati solo dalle parole di un brigante? Abbiamo un po' piu' di fede nell'umanita' grazie a lui.
E di nuovo, dopo la morte, le prime parole di fede sono dette da un centurione. Solo dopo pare che la folla capisca. Infine, le donne, di nuovo, compaiono. E la loro pieta' questa volta si manifesta nel prendersi cura del corpo di quest'uomo che hanno amato quand'era vivo.
Queste letture mi rattristano sempre tanto, anche se ci sono alcuni momenti quasi gioiosi. Gesu' e' completamente incompreso. E' arrivato al punto di dare il suo corpo e il suo sangue. Cerca di spiegarlo ai discepoli in anticipo, ma loro non capiscono proprio nulla. Non credo sia in tutti i Vangeli, ma in Luca, che leggiamo quest'anno, c'e' uno stridente contrasto tra l'annuncio della morte di Gesu' e il conflitto che si instaura tra i discepoli su chi sia il piu' grande. Trovo assolutamente incredibile che non si siano nemmeno chiesti esattamente cosa stesse per succedere, perche' Gesu' improvvisamente abbia detto che quella sarebbe stata l'ultima volta che lui avrebbe potuto bere e mangiare con loro.. Quindi, e' solo persino con i piu' intimi, persino alla cena che ha voluto condividere con loro con tanta anticipazione (ce lo dice all'inizio: Ho desiderato ardentemente di mangiare questa Pasqua con voi, prima della mia passione (Lc 22, 14).
Non solo non e' capito in quel momento, ma nemmeno in seguito, quando si ferma a pregare. L'accenno di Luca al fatto che i discepoli fossero tristi e' un po' un sollievo, rispetto alla loro apparente obnubilazione. Tradito con un bacio, e' subito abbandonato da tutti. Anche da colui che era stato avvertito, Pietro. Ma Pietro e' anche il primo a 'ravvedersi', piangendo amaramente.
E ancora, che tristezza i due romani, assolutamente indifferenti alla vita di quest'uomo, seppure da entrambi riconosciuto innocente. E la folla, che urla 'crocifiggilo'. La folla e' sempre pericolosa, le persone non pensano quando sono in tante e qualcuno le istiga. Altri scherni, la tragedia e' sempre piu' buia.
Le uniche persone che piangono sono le donne, a cui pero' Gesu' si rivolge in modo molto duro. I loro figli lo stanno crocifiggendo.
Unico momento di luce: il brigante che chiede a Gesu' di essere nel suo regno. E' l'unico che si rivolge a Gesu' con sincerita', e infatti, e' l'unico a cui Gesu' risponde. Non e' incredibile che siamo risollevati solo dalle parole di un brigante? Abbiamo un po' piu' di fede nell'umanita' grazie a lui.
E di nuovo, dopo la morte, le prime parole di fede sono dette da un centurione. Solo dopo pare che la folla capisca. Infine, le donne, di nuovo, compaiono. E la loro pieta' questa volta si manifesta nel prendersi cura del corpo di quest'uomo che hanno amato quand'era vivo.
Friday, March 30, 2007
Uomo, Figlio di Dio
«Non ti lapidiamo per un'opera buona, ma per la bestemmia e perché tu, che sei uomo, ti fai Dio» (Giovanni 10,33)
Ci avviciniamo a Pasqua. E' il momento dell'anno piu' forte, dal punto di vista spirituale. Questa lettura ci comincia a ricordare cio' che sta per succedere.. e Gesu' ha il modo di chiedere, per noi: perche'?
Rispondono che e' perche' Gesu', uomo, 'si fa Dio'. Apparentemente, loro sono i salvatori della vera fede, ovvero quella che conoscono loro stessi, e hanno il coraggio di uccidere per assicurarsi che la loro fede non venga offesa. Il contrario di cio' che abbiamo letto la volta scorsa: farsi uccidere per non rinnegare Dio. La loro conoscenza di Dio e' assoluta e nessuno puo' chiamarsi Figlio di Dio.
La risposta di Gesu' e' come al solito commuovente.. cerca di fare capire che loro stessi sono legati a Dio, sono 'dei' anche loro, se solo se ne rendessero conto:
"Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?" (Gv 10, 34). Ma cio' non basta per cambiare lo sguardo di coloro che lo vogliono uccidere.
Sara' proprio questo il motivo per cui vogliono uccidere Gesu'? Sentono una minaccia in lui, portatore di una Parola piu' forte della loro.
Ci avviciniamo a Pasqua. E' il momento dell'anno piu' forte, dal punto di vista spirituale. Questa lettura ci comincia a ricordare cio' che sta per succedere.. e Gesu' ha il modo di chiedere, per noi: perche'?
Rispondono che e' perche' Gesu', uomo, 'si fa Dio'. Apparentemente, loro sono i salvatori della vera fede, ovvero quella che conoscono loro stessi, e hanno il coraggio di uccidere per assicurarsi che la loro fede non venga offesa. Il contrario di cio' che abbiamo letto la volta scorsa: farsi uccidere per non rinnegare Dio. La loro conoscenza di Dio e' assoluta e nessuno puo' chiamarsi Figlio di Dio.
La risposta di Gesu' e' come al solito commuovente.. cerca di fare capire che loro stessi sono legati a Dio, sono 'dei' anche loro, se solo se ne rendessero conto:
"Non è forse scritto nella vostra Legge: Io ho detto: voi siete dei?" (Gv 10, 34). Ma cio' non basta per cambiare lo sguardo di coloro che lo vogliono uccidere.
Sara' proprio questo il motivo per cui vogliono uccidere Gesu'? Sentono una minaccia in lui, portatore di una Parola piu' forte della loro.
Tuesday, March 27, 2007
Rimanere fedeli
Le letture di oggi mi hanno colpita molto.
Prima, il brano di Daniele sui tre uomini gettati nel fuoco da Nabucodonosor. Dicono:
"sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il
fuoco acceso e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse,
sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statua
d'oro che tu hai eretto" (Daniele 3, 17-18). Non vogliono forzare la mano di Dio. In realta' non possono essere sicuri se Dio li liberera' o no dalla fornace. Ma sanno che Dio e' il loro unico Dio, e continueranno a seguire la sua volonta' e non si piegheranno di fronte a nulla.
Jean Bondol, Bible historial. Paris, 1372 (clicka qui per il sito originale)
E' commuovente per me il fatto che Dio li salva, facendo soffiare un 'vento di rugiada' intorno a loro, nel forno.. e non solo si limita a salvarli, ma gli si presenta di fronte! Nabucodonosor vede 4 uomini e non solo 3 nel forno! Uno ha come l'aspetto di 'Figlio di Dio'. Nella fornace, i tre uomini sono salvi e conoscono Dio!
L'inizio del discorso di Gesu' riecheggia quest'azione:
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31-32)
Essere discepoli=rimanere fedeli. E' un'azione forte e coraggiosa, come dimostrato prima dal brano di Daniele. Da quest'azione si arriva ad una conoscenza (di nuovo, in parallelo a cio' che succede in Daniele!). Trovo questo davvero notevole. E' una conoscenza che non si ottiene attraverso lo studio su libri, ma attraverso un'azione nel mondo, il nostro tentativo di rimanere fedeli alla parola. Ognuno avra' un suo modo di conoscere, a seconda delle sue esperienze. Ma quando conoscerete la verita', in comunque modo ci arriviate, sarete liberi.
La domanda delle persone intorno non e' cosi' sciocca: liberi da cosa? Non siamo liberi in un paese libero? Ma Gesu' cerca di farci capire che ci sono molte schiavitu' a cui possiamo essere soggetti, in realta'. 'Il peccato', lui riassume.
(ecco il testo, per chi non l'ha letto:
Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati
schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?» .
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il
peccato è schiavo del peccato»)
Quasi tutti i pensieri mistici si basano su una prima azione di liberazione da cio' che ci lega. Abbandonare cio' che ci rende schiavi. Potrebbe essere utile fare attenzione, nella giornata, alle motivazioni delle nostre azioni. Se non c'e' un motivo forte e sensato per fare qualcosa, forse non vale la pena perseguire un tale obiettivo, grande o piccolo che sia. Mi sembra che facilmente cio' che non ha un motivo che possiamo spiegare sia qualcosa che ci sta 'legando'.
Prima, il brano di Daniele sui tre uomini gettati nel fuoco da Nabucodonosor. Dicono:
"sappi però che il nostro Dio, che serviamo, può liberarci dalla fornace con il
fuoco acceso e dalla tua mano, o re. Ma anche se non ci liberasse,
sappi, o re, che noi non serviremo mai i tuoi dei e non adoreremo la statua
d'oro che tu hai eretto" (Daniele 3, 17-18). Non vogliono forzare la mano di Dio. In realta' non possono essere sicuri se Dio li liberera' o no dalla fornace. Ma sanno che Dio e' il loro unico Dio, e continueranno a seguire la sua volonta' e non si piegheranno di fronte a nulla.
Jean Bondol, Bible historial. Paris, 1372 (clicka qui per il sito originale)
E' commuovente per me il fatto che Dio li salva, facendo soffiare un 'vento di rugiada' intorno a loro, nel forno.. e non solo si limita a salvarli, ma gli si presenta di fronte! Nabucodonosor vede 4 uomini e non solo 3 nel forno! Uno ha come l'aspetto di 'Figlio di Dio'. Nella fornace, i tre uomini sono salvi e conoscono Dio!
L'inizio del discorso di Gesu' riecheggia quest'azione:
«Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli;
conoscerete la verità e la verità vi farà liberi» (Gv 8,31-32)
Essere discepoli=rimanere fedeli. E' un'azione forte e coraggiosa, come dimostrato prima dal brano di Daniele. Da quest'azione si arriva ad una conoscenza (di nuovo, in parallelo a cio' che succede in Daniele!). Trovo questo davvero notevole. E' una conoscenza che non si ottiene attraverso lo studio su libri, ma attraverso un'azione nel mondo, il nostro tentativo di rimanere fedeli alla parola. Ognuno avra' un suo modo di conoscere, a seconda delle sue esperienze. Ma quando conoscerete la verita', in comunque modo ci arriviate, sarete liberi.
La domanda delle persone intorno non e' cosi' sciocca: liberi da cosa? Non siamo liberi in un paese libero? Ma Gesu' cerca di farci capire che ci sono molte schiavitu' a cui possiamo essere soggetti, in realta'. 'Il peccato', lui riassume.
(ecco il testo, per chi non l'ha letto:
Gli risposero: «Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati
schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?» .
Gesù rispose: «In verità, in verità vi dico: chiunque commette il
peccato è schiavo del peccato»)
Quasi tutti i pensieri mistici si basano su una prima azione di liberazione da cio' che ci lega. Abbandonare cio' che ci rende schiavi. Potrebbe essere utile fare attenzione, nella giornata, alle motivazioni delle nostre azioni. Se non c'e' un motivo forte e sensato per fare qualcosa, forse non vale la pena perseguire un tale obiettivo, grande o piccolo che sia. Mi sembra che facilmente cio' che non ha un motivo che possiamo spiegare sia qualcosa che ci sta 'legando'.
Sunday, March 25, 2007
Perdonaci come noi perdoniamo.. (John 8,7)
'Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra. E siccome insistevano
nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli
per primo la pietra contro di lei» ' (Giovanni 8,7)
(se vai qui puoi guardare uno zoom ancora maggiore di questo bellissimo quadro di Rembrandt).
Arrivano gli scribi e i farisei tra Gesu' e il popolo. I piu' colti e ricchi della societa', in mezzo al 'resto', che ascolta quest'uomo forse pazzo, forse pericoloso. Gli pongono un problema che e' molto fortemente sentito da tutti (tanto che ho letto che c'e' voluto un po' perche' questo brano venisse inserito nelle letture domenicali.. ancora fonte di scandalo ora) - cosa fare di una donna adultera, colta in flagrante.. Non sono davvero interessati alla sua risposta, se non per cogliere anche lui in fallo. Scoprirlo deviato come quella donna.
Gesu' sa tutto cio'.. infatti, non vuole neanche rispondere all'inizio. Guarda per terra, invece che ascoltarli, e scrive col dito. Apparentemente nessuno si interessa di cosa scrive. Magari scrive proprio la risposta per loro? O cerca di indicare loro che il nostro corpo non e' altro che polvere, come quella polvere su cui lui sta scrivendo? Oggi il predicatore ha accennato che alcuni hanno poeticamente ipotizzato che stesse scrivendo un parallelo delle leggi di Mose', invece che sulla pietra, sulla terra, aggiungendo la legge del perdono.
Comunque, nessuno si sarebbe aspettato la sua risposta. Non dice che Mose' ha torto, come loro speravano (sapevano che quest'uomo predicatore dell'amore non avrebbe detto di lapidarla cosi', su due piedi)... Ma indica che il loro peccato non e' diverso da quello di quella donna. Se pensate di non avere peccati per cui potreste essere lapidati voi stessi, fate pure.. ma ognuno verra' misurato con la misura che lui usa per gli altri.. Incredibilmente, questa frase fa breccia nella mente di queste ostinate persone, e se ne vanno (i piu' vecchi prima, con piu' peccati perche' hanno vissuto piu' a lungo.. ). E l'unico che non aveva peccati rimane li' con la donna, e si unisce alla folla dicendo 'neanch'io ti condanno'. Non peccare piu'.. Chissa' se questo incontro trasforma la donna nello stesso modo in cui ha fatto breccia nel resto della folla? Forse ancora di piu', lei che pensava che sarebbe morta a pietrate da li' a poco. Chissa' se suo marito e' riuscito a perdonarla.. la storia finisce li', e la vita di quelle persone continua.
Noi rimaniamo a contemplare questa scena appena avvenutaci di fronte, pensando a tutte le volte che abbiamo creduto di scorgere una pagliuzza nell'occhio di un altro senza renderci conto della trave che ci accecava..
nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, scagli
per primo la pietra contro di lei» ' (Giovanni 8,7)
(se vai qui puoi guardare uno zoom ancora maggiore di questo bellissimo quadro di Rembrandt).
Arrivano gli scribi e i farisei tra Gesu' e il popolo. I piu' colti e ricchi della societa', in mezzo al 'resto', che ascolta quest'uomo forse pazzo, forse pericoloso. Gli pongono un problema che e' molto fortemente sentito da tutti (tanto che ho letto che c'e' voluto un po' perche' questo brano venisse inserito nelle letture domenicali.. ancora fonte di scandalo ora) - cosa fare di una donna adultera, colta in flagrante.. Non sono davvero interessati alla sua risposta, se non per cogliere anche lui in fallo. Scoprirlo deviato come quella donna.
Gesu' sa tutto cio'.. infatti, non vuole neanche rispondere all'inizio. Guarda per terra, invece che ascoltarli, e scrive col dito. Apparentemente nessuno si interessa di cosa scrive. Magari scrive proprio la risposta per loro? O cerca di indicare loro che il nostro corpo non e' altro che polvere, come quella polvere su cui lui sta scrivendo? Oggi il predicatore ha accennato che alcuni hanno poeticamente ipotizzato che stesse scrivendo un parallelo delle leggi di Mose', invece che sulla pietra, sulla terra, aggiungendo la legge del perdono.
Comunque, nessuno si sarebbe aspettato la sua risposta. Non dice che Mose' ha torto, come loro speravano (sapevano che quest'uomo predicatore dell'amore non avrebbe detto di lapidarla cosi', su due piedi)... Ma indica che il loro peccato non e' diverso da quello di quella donna. Se pensate di non avere peccati per cui potreste essere lapidati voi stessi, fate pure.. ma ognuno verra' misurato con la misura che lui usa per gli altri.. Incredibilmente, questa frase fa breccia nella mente di queste ostinate persone, e se ne vanno (i piu' vecchi prima, con piu' peccati perche' hanno vissuto piu' a lungo.. ). E l'unico che non aveva peccati rimane li' con la donna, e si unisce alla folla dicendo 'neanch'io ti condanno'. Non peccare piu'.. Chissa' se questo incontro trasforma la donna nello stesso modo in cui ha fatto breccia nel resto della folla? Forse ancora di piu', lei che pensava che sarebbe morta a pietrate da li' a poco. Chissa' se suo marito e' riuscito a perdonarla.. la storia finisce li', e la vita di quelle persone continua.
Noi rimaniamo a contemplare questa scena appena avvenutaci di fronte, pensando a tutte le volte che abbiamo creduto di scorgere una pagliuzza nell'occhio di un altro senza renderci conto della trave che ci accecava..
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